Rai Storia
La «farsa» in Grecia dell’Italia fascista durante la guerra
Il 28 ottobre 1940 la nazione italiana dichiara guerra alla Grecia. Le truppe muovono all’attacco partendo dall’Albania, ma nel giro di pochi giorni l’offensiva sarà bloccata dall’accanita resistenza greca e a metà novembre sarà dato l’ordine di ripiegare. In dicembre l’esercito ellenico contrattacca. L’invasione italiana della Grecia rischia di trasformarsi nella perdita dell’Albania. Mussolini è costretto a chiedere l’aiuto tedesco. Questi sono gli eventi storici al centro del quinto appuntamento con la serie «1939-1945. La Seconda guerra mondiale» in onda questa sera alle ore 22 su Rai Storia.
La serie documentaristica presentata da Paolo Mieli, con la narrazione di Carlo Lucarelli, e l’analisi e l’approfondimento di storici scelti a seconda del tema trattato e alla luce delle nuove interpretazioni storiografiche, è arricchita da un racconto per immagini con materiali di repertorio «restaurati» in alta definizione ed edizioni di grandi documentari provenienti dalle Teche Rai con rare interviste a protagonisti e testimoni ormai scomparsi. Tra i consulenti della serie, gli storici Giovanni Sabbatucci, Nicola Labanca, Lutz Klinkhammer.
Il 23 aprile 1941, la Grecia si arrese agli italiani. Camicie nere, alpini e bersaglieri occuparono la Grecia, in quella che è ricordata come la più grande campagna-farsa della storia militare fascista. Eppure le intenzioni del duce Mussolini, con la campagna di Grecia, erano state quelle di emulare la guerra lampo di Hitler accrescendo il prestigio dell’Italia nei Balcani. Non andò proprio così ed oggi la Rai lo dimostrerà con il suo focus documentaristico.