Rai 2

Teo Mammucari fa «Lo Spaesato» nel borgo di Tricase

Alessandro Salvatore

Le cozze dello Jonio, la piscina naturale, una band di successo nata su due piedi dal nome «International» per alcuni impronunciabile, un bacio emozionante dopo 44 anni di matrimonio nella piazza centrale del paese, i soprannomi come carta d’identità, l’agricoltore che duella col suo albero di Fico, il pescatore impavido e le orecchiette. «Lo Spaesato» Teo Mammucari chiuderà il primo tour televisivo nei borghi d’Italia stasera alle 21.20 su Rai 2 a Tricase. Sarà l’appendice dell’inedita produzione Stand by me per la Direzione Intrattenimento Prime Time, del regista Giampaolo Marconato che, in cinque puntate, col via da Agropoli, passando per la lucana Acerenza, ed approdando nel tacco orientale pugliese di Tricase, ha raccontato uno spaccato dei paesi del centro-sud italiano.

Riscuotendo un discreto successo di pubblico, con una media del 5% di share, l’irriverente Mammucari, spinto dalla sua ruspante curiosità, ha intessuto relazioni divertenti in territori colmi di umanità. Sino a trasformare queste storie con una lente dissacrante tipica del conduttore romano, nei personaggi di una commedia popolare. La salentina Tricase, con il suo Palazzo del Principe Gallone cuore della città, con l’insenatura marina, con la sua terra, con la sua gastronomia, ha fatto da scenario all’ultima puntata della prima stagione de «Lo Spaesato». La macchina televisiva ha acceso gli squarci del borgo del Leccese sorto attorno al 1030 dall’unione di tre casali che avevano bisogno di difendersi dalle invasioni dei barbari. Uno scrigno di bellezza già illuminato dal cinema, a partire dai set agrodolci dall’erede austriaco di sangue blu trapiantato in Salento Edoardo Winspeare.

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