L'intervista
Unomattina, torna Alessandro Greco: «La Puglia è nel cuore»
Al timone del programma di Rai 1 insieme a Greta Mauro: «Raccolgo i servizi tv esterni per trasmettere al pubblico i colori ed i profumi dell’estate, soprattutto a chi non può godere in prima persona della bella stagione»
Nuova mission televisiva per Alessandro Greco. Il conduttore tarantino è al timone di Unomattina estate con Greta Mauro su Rai 1.
In passato ha avuto qualche esperienza con questo programma?
«Prima di “Furore” sono stato chiamato in Rai per fare i collegamenti esterni con Unomattina Estate ed oggi mi ritrovo a condurre la trasmissione. Naturalmente si tratta di due attività completamente diverse: come inviato, avevo il compito di andare in giro per aprire una finestra sulle bellezze paesaggistiche e culturali d'Italia, oggi invece, lavorando in studio, mi dedico a raccogliere i servizi tv esterni per poi trasmettere al pubblico i colori ed i profumi dell’estate, soprattutto a coloro che per vari motivi non possono godere in prima persona della bella stagione».
I primi riscontri degli indici d'ascolto sono soddisfacenti ?
«Sì ed è gratificante. Questi risultati provengono da un lavoro di una squadra molto sinergica che opera in un clima sereno e di cooperazione».
Lei ha sposato il ruolo di conduttore fin da bambino?
«Esatto. Dai tempi delle recite a scuola prediligevo esibirmi nella conduzione e nell’intrattenimento. Sono un privilegiato perché sono riuscito a fare della mia passione il mio lavoro. Evidentemente avevo una predisposizione genetica ad hoc come il tennis per Sinner».
La sua carriera è stata segnata dal mito Raffaella Carrà.
«Raffaella è la mia madrina in Tv in quanto con Japino, all’età di 25 anni, mi ha selezionato per il programma “Furore”. Da lei ho imparato tutto: meticolosità, abnegazione per il lavoro, rispetto del pubblico e delle maestranze che rendono possibile la realizzazione di un programma e ancora, tanta energia positiva e spontaneità».
Lei è anche scrittore.
«Tempo fa Rai libri ha chiesto a me e a mia moglie Beatrice di mettere su carta la nostra esperienza di fede e con Tiziana Lupi abbiamo scritto un libro ispirato a Gesù».
Quanto c’è in lei della sua Puglia?
«Tutto: la gioia di vivere, la facilità di creare un rapporto familiare con il prossimo; la presenza del mare ci dona uno sguardo sempre ottimista, proteso verso l’orizzonte, verso la nostra terra rossa, con queste radici del Primitivo di Manduria che vanno in profondità al fine di attingere acqua per poter crescere».
Nei suoi sogni nel cassetto c’è Sanremo?
«Credo che il palco dell’Ariston sia la massima aspirazione per ogni conduttore».
A chi sì è ispirato nella sua attività?
«Per la verità ho due maestri; il primo è Corrado che quando incontrai anni fa per andare a ritirare un Telegatto, mi fermò, dandomi un buffetto sulla guancia, e mi disse: sono molto geloso di te perché la mia compagna Marina Donati parla solo di te. L’altro è il “monumento” Pippo Baudo, professionista eccellente di grandi doti culturali ed umane».