Quel «Pianista sull’oceano» e la sua leggendaria storia ispirata all’opera di Baricco

Novecento, un bimbo abbandonato che cresce e vive su una nave e non conosce altro. È la vicenda raccontata dal regista Giuseppe Tornatore nel suo film La leggenda del pianista sull’oceano (1998), ispirato all’adattamento teatrale del Novecento di Alessandro Baricco. Il film sarà trasmesso questa sera alle 21 su Sky Cinema Drama, con protagonisti Tim Roth, Pruitt Taylor Vince, Bill Nunn, Clarence Williams III e Peter Vaughan, mentre la colonna sonora è affidata al geniale Ennio Morricone (premio Golden Globe per la migliore colonna sonora). Il film racconta la storia di Novecento, che trascorse la sua intera vita su una nave, la Virginian. Tutto ha inizio quando un macchinista del transatlantico, trova per caso a bordo un neonato in una casetta di limoni. Decide di prenderlo con sé e crescerlo in segreto nella sala macchine dell’imbarcazione. In poco tempo il bambino diventa la mascotte dell’equipaggio. Quando il padre adottivo muore in un incidente, però, il ragazzino si nasconde per giorni sperando di non essere mandato in orfanotrofio. Di lui ci si accorgerà solo qualche tempo dopo, quando il suo talento al pianoforte catturerà l’attenzione di tutti i presenti. È così che, crescendo, l’uomo si guadagna il ruolo di pianista ufficiale della Virginian. Tra i musicisti della nave incontra Max, che diventa subito suo grande amico e che poi racconterà la sua storia. Quello di Novecento è un talento così incredibile che perfino Ferdinand Jelly Roll Morton, il famoso jazzista, sale a bordo solo per sfidarlo a colpi di note. La bravura del pianista, però, si scontra con il suo più grande limite: la paura di scendere sulla terraferma e confondersi nel mondo.