L'evento

Il grande abbraccio del Carnevale di Putignano a «zia» Mara Venier

Luca Natile

La signora di Domenica In è stata travolta da uno tsunami di foto, saluti e strette di mano: «Adoro questa gente»

Il re è morto, viva il re. Putignano è in lutto. Il rito funebre è stato celebrato, le spoglie terrene di sua maestà il Carnevale sono state bruciate in un rogo purificatore. L’ultimo rintocco della Campana dei Maccheroni (che scandisce l’ora finale della festa con una abbuffata di pastasciutta al ragù e polpette) ha segnato il passaggio dal profano al sacro della quaresima. Putignano è in lacrime, vedova inconsolabile, almeno fino a sabato quando re Carnevale risorgerà dalle sue ceneri per l’ultima parata in maschera, quella della pentolaccia. Il rito del martedì grasso è stato celebrato e la sfilata dei carri allegorici (7+1), delle maschere di carattere (3), dei gruppi mascherati (15) e delle maschere in libertà (centinaia) è stato un omaggio alla sua madrina Mara Venier. L’abbraccio della città a zia Mara, una delle signore della televisione più amate, è stato così forte che dopo il suo arrivo, per un’ora tutto è rimasto sospeso in uno tsunami di foto, saluti, strette di mano. Tutti avvicinarla, manifestarle affetto. «La ragione per la quale sono quì a Putignano - ha detto zia Mara - è l’amore della gente che dopo due anni di pandemia, celebra questa festa dimostrando tutta la sua voglia di ricominciare. Questo secondo me - ha aggiunto - è il vero nuovo inizio». I putignanesi dicono di essere nati con i coriandoli nelle vene. Mara Venier è nata a Venezia, dove si tiene uno dei carnevali più antichi e famosi del mondo. C’è feeling. «Sono molto legata alla Puglia. I miei nonni materni sono di questa terra (ndr, Gioia del Colle e Acquaviva delle fonti) e il Carnevale di Putignano mi ha ospitato tanti anni fa. Ecco perché amo questa festa».

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