Tecnologia

Pronta la pelle elettronica per gli abbracci virtuali

Redazione Primo Piano

Una suggestione che piace soprattutto dopo l’isolamento da pandemia

Sviluppata una pelle elettronica per abbracciarsi a distanza nel mondo virtuale: morbida e senza fili, è in grado di rilevare e riprodurre segnali tattili permettendo un’interazione bidirezionale, anche tra più utenti. Il risultato è pubblicato su Science Advances dai ricercatori dell'Università della città di Hong Kong (CityU) e rende infine concreta la visione di tanti autori difantascienza.

«Con il rapido sviluppo della realtà virtuale e aumentata, la vista e l'udito non sono sufficienti per ricreare un’esperienza immersiva: la comunicazione tattile potrebbe essere una rivoluzione per interagire nel metaverso, afferma Yu Xinge, professore associato al Dipartimento di ingegneria biomedica.

Attualmente sul mercato sono disponibili numerose interfacce che simulano il tatto nel mondo virtuale, ma in genere possono rilevare o riprodurre sensazioni tattili, mentre la nuova e-skin, con i suoi 16 attuatori flessibili combinati in un dispositivo grande quanto un cerotto, è in grado di fare entrambe le cose simultaneamente.

Il tocco impresso sugli attuatori induce un segnale elettrico che viene convertito in digitale e trasmesso via Bluetooth agli attuatori della pelle elettronica indossata dall'altro utente, che a loro volta riproducono la sensazione tattile attraverso una vibrazione meccanica.

Il processo può essere anche invertito, per inviare vibrazioni dalla e-skin della persona ricevente a quella della persona che ha inviato il segnale per prima. Sebbene ogni attuatore possa fare una sola cosa per volta, gli altri 15 presenti sul dispositivo possono integrarne la funzione rilevando o riproducendo segnali tattili, in modo che la trasmissione del tocco risulti bidirezionale allo stesso tempo.

«La nostra e-skin può comunicare con dispositivi Bluetooth e trasmettere dati tramite Internet con smartphone e computer per eseguire trasmissioni di segnali tattili a distanza ultra lunga», commenta Yu Xinge. «Amici e familiari in luoghi differenti potrebbero usarla per “sentirsi” l’un l’altro. Questa forma di tocco supera i limiti dello spazio e riduce notevolmente il senso di distanza nella comunicazione umana». Un traguardo che ci riporta alla nostra recentissima esperienza dell’isolamento, l’infuriare della pandemia e il conseguente lockdown, ha reso drammatiche le distanze. Ecco dunque un modo per rendere il virtuale più reale possibile.

Nata meno di 20 anni fa per i robot, la pelle elettronica oggi dunque si evolve, aprendo la strada a nuove generazioni di tecnologie utili per migliorare la qualità della vita e delle relazioni.

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