Iris
Riecco «L’ultimo samurai» potente e visionario fra Tom Cruise e Ken Watanabe
Siamo nel 1876. Nathan Algren è un ex capitano dell’esercito statunitense, veterano del Settimo Cavalleria, e lavora lavora pubblicizzando i fucili Winchester. Un giorno riceve la proposta di addestrare l’esercito dell’imperatore giapponese Meiji per eliminare i samurai ribelli. Il capitano accetta la missione che vede solo come un modo per far soldi e fuggire dal terribile ricordo delle guerre indiane, che lo aveva spinto all’alcolismo...
Di rara potenza visiva e narrativa è L’ultimo samurai (The Last Samurai), film del 2003 diretto da Edward Zwick, all’epoca candidato a quattro premi Oscar e a tre Golden Globe, in programma stasera alle 18.17 su Iris e in streaming su Mediaset Infinity.
La storia, ambientata durante la Ribellione di Satsuma in Giappone, è una full immersion nella maestria attoriale di Tom Cruise (capitano Nathan Algren) e di Ken Watanabe (Katsumoto). Da segnalare la sontuosa colonna sonora composta da Hans Zimmer.
Torniamo al capitano Algren, che, giunto in terra nipponica, si trova in pieno scontro tra la frenetica corsa alla modernità del giovane imperatore e una cultura millenaria legata alla filosofia del Bushido. I generali giapponesi vogliono affrettare la fine della guerra e inviano le loro truppe contro i samurai, anche se Algren cerca invano di convincerli del contrario. Di fatto, l’esercito, composto soprattutto da contadini, viene sconfitto. Il capitano rimane da solo e ferito ma non si arrende nemmeno ai samurai. E agli occhi del comandante avversario Katsumoto la sua testardaggine vale a redimerlo ritenendola una dimostrazione di personalità e senso dell’onore. Col tempo impara a conoscere la cultura giapponese tradizionale: suo mentore, neanche a dirlo, è lo stesso Katsumoto.