Starzplay

«The Shining Vale», un fantasma po’ horror per una commedia piccante

Marina Sanna

Pat Phelps (Courteney Cox) sta passando un brutto periodo. Ha il blocco dello scrittore e il torrido intermezzo con l’operario, mentre il marito Teddy (Greg Kinnear) era al lavoro, non ha certo giovato al matrimonio. Diventata famosa per un romanzo sull’emancipazione femminile piuttosto esplicito, diciassette anni dopo è molto depressa. Non ha ancora scritto il secondo libro e per i figli adolescenti, Gaynor (Gus Birney) e Jake (Dylan Gage) è del tutto invisibile. La prima è ribelle e viziata, il fratello nerd è inseparabile dall’Oculus (il visore che permetterà di entrare nel Metaverso di Zuckerberg). Per salvare moglie e famiglia Teddy decide di comprare una casa a Shining Vale, nel Conneticut. Già dal titolo, la serie creata da Sharon Horgan e Jeff Astrof (in streaming su Starzplay, dal 6 marzo i primi due episodi) allude al classico di Kubrick. Entrambi gli ideatori sono patiti di horror, Pat è idealmente un Jack Torrance al femminile e il suo alter ego si chiama Rosemary (dal cult di Roman Polanski). Anche se la vecchia villa vittoriana non assomiglia all’Overlook Hotel, semmai a quella delle sorelle Halliwell (Streghe, Rayplay), la casa è decisamente infestata. In oltre due secoli è successo di tutto e i rumori sospetti, le frequenti allucinazioni non aiutano Pat a superare il blocco creativo, finché sul computer non compare la scritta «corri in cantina, corri in cantina» (vi ricorda qualcosa?), ed ecco il fantasma in carne e ossa. Si chiama Daisy (Mira Sorvino) è un demone pluriomicida che vuole godersi la vita. Niente paura: più che un horror è una commedia stemperata dalla parodia, con allusioni piccanti (non si vede niente) e qualche parolaccia.

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