E in agricoltura sbarca il compost fertilizzante dai reflui civili
30 Settembre 2015
Nuove frontiere per la produzione di compost. Oltre al lavoro svolto negli ultimi anni nel promuovere la differenziata, con particolare riferimento alla frazione umida da avviare al compostaggio riducendo, quindi, bruscamente i conferimenti in discarica, la Regione aveva avviato una serie di iniziative per incentivare la filiera dell'organico.
Dall'avvio della negoziazione sui fondi europei per la realizzazione di alcuni impianti di compostaggio sul territorio sono emerse le prime ipotesi localizzativa a Cellammare e Manfredonia e sono in corso di definizione gli impianti degli Oga di Brindisi e Lecce. Le attività di ricerca e programmazione in questo campo, tuttavia, nel tempo sono andare verso due direttrici molto interessanti: già nel 2011, con la delibera di giunta n. 1573, la Regione Puglia, per rispettare una serie di necessità convergenti, aveva intrapreso un percorso pionieristico per lo smaltimento della Posidonia spiaggiata, rifacendosi a studi del Cnr (Consiglio nazionale delle ricerche) e dell'Università di Bari.
Quell'attività era stata presa a modello per l'inserimento nel DL 2/2012 di una norma che permettesse di non considerare più la Posidonia come rifiuto speciale permettendo di farla transitare per le vie del compost. Quest'anno, all'interno di Greenway, la Regione ha presentato i risultati di un'altra sperimentazione nel campo del compost relativa all'utilizzo dei fanghi di reflui civili, realizzata grazie alla convenzione con Aqp, Università di Bari e Arpa (Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente) Puglia. La sperimentazione, basata sull’impiego dei fanghi di depurazione in agricoltura mediante la tecnica del compostaggio, è stata condotta con prove particellari e con allevamento in contenitori di colture orticole, floricole, frutticole e cerealicole.
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