Punti di vista

Letizia Battaglia e le sue foto fuggenti in mostra a Trani

Erica Mou

Trenta scatti in bianco e nero del periodo 1972-2003 su storie e Storia del Sud, della sua meraviglia, del suo orrore, di mafia, di ribellione e di libertà

«Letizia Battaglia. Testimonianza e narrazione» è il titolo della mostra dedicata alla fotografa palermitana che sarà inaugurata venerdì prossimo a Trani.

Trenta scatti in bianco e nero del periodo 1972-2003 che ci parlano di storie e di Storia, del nostro Sud, della sua meraviglia e del suo orrore, di Mafia, di volti che indossano la vita, di denuncia, di ribellione, di verità.

Che cosa vuol dire fermare un momento nel tempo? Il lessico della fotografia è straordinario. Contrasto, luce, obiettivo, distanza, esposizione, taglio, fuoco, sono tutte parole bellissime che vanno molto oltre il loro significato tecnico. Il soggetto, poi. Quello ritratto e quello invisibile ma presente, che sta dietro la macchina fotografica e che ci presta i suoi occhi e tutta la poesia che li abita. Penso che la «e» del titolo della mostra, in questo caso, potrebbe anche scriversi con l’accento.

Testimonianza è narrazione. Perché negli scatti di Letizia Battaglia non c’è un dettaglio che non abbia voce, a volte sussurro e a volte grido, non c'è niente a mio avviso che sia reportage senza farsi racconto, impegno civile, filo da cucito, cultura, spirito, passaggio di sapere da un tempo ad un altro. Non c’è foto che non contenga nell’immagine anche la sua didascalia.
E allora forse il momento nel tempo non si ferma con la grande fotografia ma anzi, al suo contrario, si dilata, si allunga, si protrae per continuare ad essere esistenza oltre i limiti fisici, oltre l’attimo raccontato e oltre la vita dell’autrice, scomparsa un anno fa.

La mostra ci aspetta a Palazzo delle Arti Beltrani dal 31 marzo al 31 maggio, dal martedì alla domenica, dalle ore 10 alle 18. Le immagini esposte sono proveniente dall’Archivio Letizia Battaglia di Palermo e selezionate dai loro curatori Marta e Matteo Sollima, nipoti della fotografa, accompagnate dai testi di Alessia Venditti e Andrea Laudisa. Il percorso espositivo è completato dalla proiezione del documentario di Francesco Raganato Amore amaro.

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