A Foggia «sigilli» a discarica gigantesca
FOGGIA - I carabinieri del Noe, il nucleo operativo ecologico di Bari e del comando provinciale di Foggia, alle prime luci dell'alba, hanno eseguito una ordinanza di custodia cautelare nei confronti di dodici persone accusate di traffico illecito di rifiuti e disastro ambientale. Tra i destinatari del provvedimento anche dieci noti imprenditori della provincia di Foggia. L'indagine, avviata alcuni mesi fa, riguarda la gestione di una discarica di rifiuti speciali a Deliceto. Nel corso del blitz sono state emesse anche 50 ordinanze di sequestro di beni.
Oltre alle 12 persone, che hanno ottenuto gli arresti domiciliari, sono indagate anche un centinaio di persone che avrebbero avuto a che fare con l'attività illecita riconducibile a nove società foggiane. Inoltre i militari hanno scoperto una discarica abusiva di circa 500mila metri cubi, ritenuta dagli investigatori una tra le più grandi dell'Europa. Gli arrestati sono accusati di traffico illecito di rifiuti ma anche di disastro ambientale, poichè sarebbero stati sversati rifiuti nel fiume Cervaro che avrebbe causato un gravissimo livello di inquinamento, anche nel tratto sottoposto a vincolo paesaggistico.
I CARABINIERI: E' DISASTRO AMBIENTALE
Dovevano ampliare la discarica di rifiuti solidi urbani di Deliceto (Foggia) e hanno sversato tutti i rifiuti in un'area utilizzata come discarica abusiva dove si trova il fiume Cervaro che è stato gravemente inquinato. Un vero e proprio disastro ecologico quello scoperto dai carabinieri del Noe.
Solo per fare un paragone, la Procura di Napoli ha derubricato un disastro ambientale per 58 mila tonnellate di rifiuti mentre nel blitz odierno sono stati scoperti oltre 500mila tonnellate, 10 volte di più di Napoli. Un'attività illecita che ha fatto risparmiare all'Agecos la ditta gestita da Rocco Bonassisa, coinvolto nella vicenda, due milioni e mezzo di euro per smaltire legalmente i rifiuti. Secondo i primi accertamenti dei carabinieri del Noe il danno ambientale è pari a 315milioni di euro. Inoltre proprio a causa dello sversamento illegale dei rifiuti il percorso del fiume Cervaro è stato più volte modificato.
GLI IMPRENDITORI COINVOLTI
Dovranno rispondere di disastro ambientale e di concorso in attività organizzate per il traffico illecito di rifiuti speciali e pericolosi, le dodici persone arrestate (tutte ai domiciliari) dai carabinieri a Foggia nel corso dell'operazione «Black River». Altre cinque persone sono indagate in stato di libertà. L'operazione è stata coordinata dal sostituto procuratore della Repubblica di Foggia Domenico Minardi che oltre ai dodici provvedimenti di custodia cautelare ha richiesto anche il sequestro di 42 automezzi e di un laboratorio di analisi utilizzato dagli indagati per produrre false certificazioni.
Uno degli arrestati è l'imprenditore Rocco Bonassisa, di 39 anni, di Deliceto, legale rappresentante della società «Agecos SpA» e che è titolare della dittà appaltatrice dei lavori per l'ampliamento della discarica. Gli altri sono Donato Schiavone, nato a Valencia (Venezuela), di 43 anni, ingegnere responsabile di cantiere e conduttore tecnico della costruenda discarica; Gerardo Valente, di Castelluccio dei Sauri, di 46 anni, rappresentante legale dell'impianto di frantumazione inerti «Valente snc», e Antonio Valente, di 44 anni, rappresentante legale dello stesso impianto, e Giovanni Valente, di Deliceto, di 77 anni, già legale rappresentante dello stesso impianto di frantumazione; Vincenzo Russo, di 70 anni, di Bovino, possessore e conduttore dei fondi ubicati a Castelluccio dei Sauri; Michelangelo Turchiarelli, di 24 anni, di Foggia, titolare della ditta di trasporto «Ediltur sas»; Leonardo Silvestri, di 39 anni, di Rocchetta Sant'Antonio, titolare dell'omonima ditta di trasporto; Pasquale Graniero, di 33 anni di Foggia, titolare dell'omonima ditta di trasporto; Donato Picaro, di 42 anni, di Picari, titolare dell'omonima ditta trasporto; Antonio Pelullo, di 61 anni di Bisaccia (Avellino), titolare dell'omonima ditta di trasporto; e Antonio Cappiello, di 47 anni di Deliceto, titolare della ditta di trasporto «Non solo scavi».
I CARABINIERI: E' DISASTRO AMBIENTALE
Dovevano ampliare la discarica di rifiuti solidi urbani di Deliceto (Foggia) e hanno sversato tutti i rifiuti in un'area utilizzata come discarica abusiva dove si trova il fiume Cervaro che è stato gravemente inquinato. Un vero e proprio disastro ecologico quello scoperto dai carabinieri del Noe.
Solo per fare un paragone, la Procura di Napoli ha derubricato un disastro ambientale per 58 mila tonnellate di rifiuti mentre nel blitz odierno sono stati scoperti oltre 500mila tonnellate, 10 volte di più di Napoli. Un'attività illecita che ha fatto risparmiare all'Agecos la ditta gestita da Rocco Bonassisa, coinvolto nella vicenda, due milioni e mezzo di euro per smaltire legalmente i rifiuti. Secondo i primi accertamenti dei carabinieri del Noe il danno ambientale è pari a 315milioni di euro. Inoltre proprio a causa dello sversamento illegale dei rifiuti il percorso del fiume Cervaro è stato più volte modificato.
GLI IMPRENDITORI COINVOLTI
Dovranno rispondere di disastro ambientale e di concorso in attività organizzate per il traffico illecito di rifiuti speciali e pericolosi, le dodici persone arrestate (tutte ai domiciliari) dai carabinieri a Foggia nel corso dell'operazione «Black River». Altre cinque persone sono indagate in stato di libertà. L'operazione è stata coordinata dal sostituto procuratore della Repubblica di Foggia Domenico Minardi che oltre ai dodici provvedimenti di custodia cautelare ha richiesto anche il sequestro di 42 automezzi e di un laboratorio di analisi utilizzato dagli indagati per produrre false certificazioni.
Uno degli arrestati è l'imprenditore Rocco Bonassisa, di 39 anni, di Deliceto, legale rappresentante della società «Agecos SpA» e che è titolare della dittà appaltatrice dei lavori per l'ampliamento della discarica. Gli altri sono Donato Schiavone, nato a Valencia (Venezuela), di 43 anni, ingegnere responsabile di cantiere e conduttore tecnico della costruenda discarica; Gerardo Valente, di Castelluccio dei Sauri, di 46 anni, rappresentante legale dell'impianto di frantumazione inerti «Valente snc», e Antonio Valente, di 44 anni, rappresentante legale dello stesso impianto, e Giovanni Valente, di Deliceto, di 77 anni, già legale rappresentante dello stesso impianto di frantumazione; Vincenzo Russo, di 70 anni, di Bovino, possessore e conduttore dei fondi ubicati a Castelluccio dei Sauri; Michelangelo Turchiarelli, di 24 anni, di Foggia, titolare della ditta di trasporto «Ediltur sas»; Leonardo Silvestri, di 39 anni, di Rocchetta Sant'Antonio, titolare dell'omonima ditta di trasporto; Pasquale Graniero, di 33 anni di Foggia, titolare dell'omonima ditta di trasporto; Donato Picaro, di 42 anni, di Picari, titolare dell'omonima ditta trasporto; Antonio Pelullo, di 61 anni di Bisaccia (Avellino), titolare dell'omonima ditta di trasporto; e Antonio Cappiello, di 47 anni di Deliceto, titolare della ditta di trasporto «Non solo scavi».