di RITA SCHENA BARI - «Sono tanti gli stranieri che arrivano in Italia e in Puglia, spesso con titoli di studio universitari e post, competenze, ma non esistendo un sistema di certificazione riconosciuto a livello nazionale, sono costretti a fare lavori di altro genere». Nasce a Bari il «Centro per l'Apprendimento Permanente» (CAP), un servizio sperimentale di front office realizzato dal dipartimento di Scienze della Formazione, Psicologia, Comunicazione dell'Università di Bari. L'obiettivo - spiega la dott.ssa Muschitiello - è intervenire per colmare questa lacuna amministrativa e valorizzare la risorsa che lo straniero può rappresentare per il nostro paese».
28 Marzo 2014
di RITA SCHENA
BARI - «Sono tanti gli stranieri che arrivano in Italia e in Puglia, spesso con titoli di studio universitari e post, competenze, ma non esistendo un sistema di certificazione riconosciuto a livello nazionale, sono costretti a fare lavori di altro genere, spesso molto più umili. Il nostro obiettivo è intervenire per colmare questa lacuna amministrativa e valorizzare la risorsa che lo straniero può rappresentare per il nostro paese».
Nasce su queste basi a Bari il «Centro per l'Apprendimento Permanente» (CAP), un servizio sperimentale di front office realizzato dal dipartimento di Scienze della Formazione, Psicologia, Comunicazione dell'Università di Bari la cui funzione principale è quella di promuovere e sostenere i processi di apprendimento nel contesto universitario, di certificare ed accreditare le competenze acquisite in contesti formali ed informali trasformandole in crediti formativi spendibili nei percorsi della formazione accademica e quindi nel mercato del lavoro.
Il progetto, capeggiato dal professor Giancarlo Tanucci e dal suo staff, è stato avviato lo scorso settembre nell’ambito del progetto FEI (Fondo Europeo per l'Integrazione dei cittadini dei Paesi Terzi) e si dovrà completare, almeno per questa prima fase, entro giugno.
«Al momento operiamo per il riconoscimento dei titoli di studio universitari – spiega la dott.ssa Angela Muschitiello (componente il gruppo di lavoro del quale fanno parte i dott. Scardigno, Manuti, Pastore Guaragno e Manca, n.d.r.) – ma puntiamo ad allargare il progetto con la certificazione delle competenze professionali». Come dire: oggi verifichiamo che un laureato in fisica in Ucraina abbia le possibilità di veder riconosciuta la sua laurea e magari insegnare in Italia, domani verifichiamo che l'esperienza di un ragazzo rumeno che ha fatto il pizzaiolo possa servirgli anche qui da noi.
Uno dei problemi è la comprensione della lingua straniera: «Oggi la nostra priorità è l'accoglienza – aggiunge Muschitiello -, e di conseguenza siamo noi a cercare di comprendere la lingua dell'immigrato, ma un domani cercheremo di avviare percorso formativi di lingua italiana per facilitare l'inserimento di chi non parla la nostra lingua, ma vuole lavorare in Italia».
Il Centro è un progetto europeo di cui è soggetto capofila l’Assessorato all’Immigrazione della Regione Puglia e si rivolge specificatamente a soggetti migranti che vogliano avviare un processo di riconoscimento e certificazione dei titoli culturali ed accademici acquisiti nei propri paesi d'origine e lavorare in Italia.
Tante le storie e le persone che in questi mesi hanno ricevuto ascolto, come una signora georgiana laureata in matematica che ha insegnato per oltre 10 anni in Albania ed ora è in Italia a fare la badante. «Con lo stipendio che avevo non potevo garantire un futuro ai miei figli – racconta – ora assisto gli anziani e per trovare questo lavoro ho dovuto mentire e non dire che sono laureata».
«Ogni giorno ci misuriamo con storie e vite – sottolineano i responsabili del Cap – il nostro è anche un impegno per un cambiamento culturale». In un sistema globalizzato siamo tutti stranieri, ma nello stesso tempo l'immigrato fa ancora paura, l'opera del Cap può essere un piccolo passo avanti per costruire ponti.
Per contatti: il centro è aperto ogni giorno, dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 12.00, presso la stanza n. 6 del III piano – Palazzo Ateneo (Ingresso da via Crisanzio); e-mail: sportello.cap@uniba.it; tel. 080/571.42.42.
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