Andria, suor Anna ora balla solo per Dio
di Marilena Pastore
ANDRIA - Una piccola grande donna. Occhi che ridono, sorriso pieno, una croce al collo ed un velo. Si presenta cosi Anna Nobili, anzi suor Anna giovane quarantenne della Congregazione delle Suore Operaie della Casa di Nazareth, il cui carisma dice suor Anna «invita le donne a stare con i piedi per terra, ad occuparsi del semplice, del quotidiano. La loro laboriosità, operatività ed il loro essere materno, come se fossero in una vera famiglia, è il più vicino possibile alle donne, intese nella loro femminilità più alta e nobile».
Suor Anna indossa il velo a 28 anni e da ballerina dello star system a ballerina di Dio: così ama definire il suo lungo e faticoso percorso di meditazione, di ricerca, di studio. Folgorata sulla via di Assisi, dalla vita di san Francesco e santa Chiara, suor Anna incontra Gesù ed il Vangelo e da lì il doloroso viaggio di recupero della sua vita.
Già. Perché suor Anna era una giovane ventenne ballerina di professione: discoteche, locali, trasmissioni televisive Rai e Mediaset, con tutto quello che è il mondo che gira attorno, fatto di passioni, perdizioni, invidie, arrivismo, gelosie, ma soprattutto mancanza di rispetto verso sé e verso gli altri. Lei, dopo la meditazione e la preghiera davanti al poverello di Assisi, “si lacera le vesti”, sposa la povertà e la semplicità e a 28 anni, nel settembre 2008 prende i voti.
Una ragazza col sacro fuoco dell’arte (danza, suona il flauto traverso, dipinge) che, spinta dalle sue consorelle e da mons. Domenico Sigalini, Vescovo di Palestrina, ha voluto mettere a disposizione di Dio la danza, la Holy dance, danza sacra, una forma nuova di trasgressione: la ricerca della fede in Dio e l'amore per Gesù Cristo. Un nuovo modo di evangelizzare nel mondo, con lezioni di danza riferite alla Parola di Dio, ritiri spirituali, stage di danza, incontri di preghiera e catechetici. La “Holydance” diventa una scuola, presso il convento dei Padri Carmelitani a Palestrina, che conta oggi circa un centinaio di ragazzi.
A loro suor Anna insegna, attraverso tutte le forme di danza, a rispettare se stessi, il proprio valore, utile alla formazione umana e spirituale dei giovani. Suor Anna, nativa di Milano da madre biscegliese e papà tarantino, non vuol essere considerata un fenomeno da baraccone. Alla domanda “perché il mondo è incuriosito dalla tua vita” lei risponde: “il mondo delle grandi luci, come lo chiamo io, ovvero quello della televisione, delle discoteche, dei lustrini affascina fortemente tutti: chiunque vorrebbe entrarci. Il mondo è interessato alla mia esperienza mistica perché si chiede coma mai io non sia caduta vittima di quel fascino, anzi ho fatto una scelta opposta, quella del Vangelo”. Suor Anna si è lasciata alle spalle una vita fatta di battimani ma anche di umiliazioni, di successi mediatici e di un vagabondare senza meta. Ed oggi è felice. Lo dice il suo volto. Ed il suo corpo e quello che ha insegnato ai suoi allievi: non mera esibizione o come strumento per stimolare i sensi, ma come canale per comunicare emozioni, per lodare Dio, per avvicinarsi a Lui. Suor Anna si è esibita con la sua compagnia ieri sera all’oratorio San Annibale Maria di Francia nella “Veglia sulla vita di Maria”, sulle note delle musiche di Don Federico Corrubolo, sui testi del Vangelo e sulle poesie tratte da Marienleben di Rainer Rilke.
Un appuntamento con il patrocinio della Diocesi di Andria, dell'Arcidiocesi di Trani-Barletta, della Civica Amministrazione, dell'Arciconfraternita di Maria SS. Addolorata, della FIDAPA, e della Federazione Italiana dei Club Unesco di Andria e Trani, oltre che del Circolo della Sanità, e l'associazione culturale "L'Altrove". L'iniziativa è inserita nel programma delle manifestazioni per il 2013, Anno della Fede.
ANDRIA - Una piccola grande donna. Occhi che ridono, sorriso pieno, una croce al collo ed un velo. Si presenta cosi Anna Nobili, anzi suor Anna giovane quarantenne della Congregazione delle Suore Operaie della Casa di Nazareth, il cui carisma dice suor Anna «invita le donne a stare con i piedi per terra, ad occuparsi del semplice, del quotidiano. La loro laboriosità, operatività ed il loro essere materno, come se fossero in una vera famiglia, è il più vicino possibile alle donne, intese nella loro femminilità più alta e nobile».
Suor Anna indossa il velo a 28 anni e da ballerina dello star system a ballerina di Dio: così ama definire il suo lungo e faticoso percorso di meditazione, di ricerca, di studio. Folgorata sulla via di Assisi, dalla vita di san Francesco e santa Chiara, suor Anna incontra Gesù ed il Vangelo e da lì il doloroso viaggio di recupero della sua vita.
Già. Perché suor Anna era una giovane ventenne ballerina di professione: discoteche, locali, trasmissioni televisive Rai e Mediaset, con tutto quello che è il mondo che gira attorno, fatto di passioni, perdizioni, invidie, arrivismo, gelosie, ma soprattutto mancanza di rispetto verso sé e verso gli altri. Lei, dopo la meditazione e la preghiera davanti al poverello di Assisi, “si lacera le vesti”, sposa la povertà e la semplicità e a 28 anni, nel settembre 2008 prende i voti.
Una ragazza col sacro fuoco dell’arte (danza, suona il flauto traverso, dipinge) che, spinta dalle sue consorelle e da mons. Domenico Sigalini, Vescovo di Palestrina, ha voluto mettere a disposizione di Dio la danza, la Holy dance, danza sacra, una forma nuova di trasgressione: la ricerca della fede in Dio e l'amore per Gesù Cristo. Un nuovo modo di evangelizzare nel mondo, con lezioni di danza riferite alla Parola di Dio, ritiri spirituali, stage di danza, incontri di preghiera e catechetici. La “Holydance” diventa una scuola, presso il convento dei Padri Carmelitani a Palestrina, che conta oggi circa un centinaio di ragazzi.
A loro suor Anna insegna, attraverso tutte le forme di danza, a rispettare se stessi, il proprio valore, utile alla formazione umana e spirituale dei giovani. Suor Anna, nativa di Milano da madre biscegliese e papà tarantino, non vuol essere considerata un fenomeno da baraccone. Alla domanda “perché il mondo è incuriosito dalla tua vita” lei risponde: “il mondo delle grandi luci, come lo chiamo io, ovvero quello della televisione, delle discoteche, dei lustrini affascina fortemente tutti: chiunque vorrebbe entrarci. Il mondo è interessato alla mia esperienza mistica perché si chiede coma mai io non sia caduta vittima di quel fascino, anzi ho fatto una scelta opposta, quella del Vangelo”. Suor Anna si è lasciata alle spalle una vita fatta di battimani ma anche di umiliazioni, di successi mediatici e di un vagabondare senza meta. Ed oggi è felice. Lo dice il suo volto. Ed il suo corpo e quello che ha insegnato ai suoi allievi: non mera esibizione o come strumento per stimolare i sensi, ma come canale per comunicare emozioni, per lodare Dio, per avvicinarsi a Lui. Suor Anna si è esibita con la sua compagnia ieri sera all’oratorio San Annibale Maria di Francia nella “Veglia sulla vita di Maria”, sulle note delle musiche di Don Federico Corrubolo, sui testi del Vangelo e sulle poesie tratte da Marienleben di Rainer Rilke.
Un appuntamento con il patrocinio della Diocesi di Andria, dell'Arcidiocesi di Trani-Barletta, della Civica Amministrazione, dell'Arciconfraternita di Maria SS. Addolorata, della FIDAPA, e della Federazione Italiana dei Club Unesco di Andria e Trani, oltre che del Circolo della Sanità, e l'associazione culturale "L'Altrove". L'iniziativa è inserita nel programma delle manifestazioni per il 2013, Anno della Fede.