Taranto: incendio in raffineria Eni due feriti, uno grave Il 2 incidente in un mese

TARANTO - Una conduttura che trasporta greggio che salta in aria, con le fiamme che investono due operai, rimasti ustionati. Per la seconda volta in un mese si è sfiorata la tragedia, nel pomeriggio, nella Raffineria Eni di Taranto, uno stabilimento in grado di raffinare 120 mila barili al giorno di greggio e di semilavorati e che produce prodotti per autotrazione e per riscaldamento destinati ai mercati del Sud Italia. 

L'incidente si è verificato attorno alle 15.30, quando una tubazione da dieci pollici è saltata in aria mentre gli operai di una ditta d’appalto, la Tps, erano impegnati in lavori di saldatura di una condotta di scarico. 

I due lavoratori, che hanno ustioni alle mani e al viso, sono stati soccorsi e condotti in ospedale nel capoluogo ionico: uno ha anche una ferita alla testa provocata da una caduta, è ricoverato a Bari e guarirà in una quarantina di giorni; l’altro è stato condotto nel centro Grandi ustionati dell’ospedale 'Perrinò di Brindisi dov'è ricoverato in prognosi riservata. La sua vita - affermano i soccorritori – non sarebbe in pericolo. 

Per spegnere le fiamme sono intervenuti i vigili del fuoco del distaccamento interno e del comando provinciale di Taranto. Lo Spesal e la magistratura hanno invece avviato accertamenti per verificare il rispetto delle condizioni di sicurezza perchè quello di oggi è il secondo incendio divampato in un mese nella raffineria tarantina, che lavora la maggior parte del greggio prodotto da Eni nei giacimenti della Val d’Agri, e che viene trasportato a Taranto attraverso l’oleodotto Monte Alpi (nel 2011 ne sono state lavorate 2,5 milioni di tonnellate). 

Proprio un mese fa, il 10 settembre, un altro operaio, Luigi Ancora, di 44 anni, rimase ferito in un incendio divampato nello stabilimento. Anche l’uomo, come i suoi colleghi rimasti feriti oggi, è dipendente della ditta dell’appalto 'Tps'. Riportò ustioni sul 15% del corpo.

L’operaio era impegnato in lavori di isolamento di una tubazione, finalizzata all’inserimento di alcune valvole quando si verificò l’incendio che solo grazie al tempestivo intervento dei vigili del fuoco non provocò un’esplosione. Dell’incidente si accorsero in molti anche dall’esterno perchè dallo stabilimento si levò un’alta colonna di fumo e l’Arpa rilevò livelli più alti di benzene.

L'AZIENDA: INCENDIO DURANTE INSTALLAZIONE TUBI
L'Eni in una nota fa sapere che l'incendio di questo pomeriggio nella raffineria di Taranto è avvenuto “durante le fasi di installazione di alcuni tratti di tubazione nell’area movimentazione”.
Il rogo è stato “domato in 15 minuti circa dalle squadre aziendali dei vigili del fuoco”, mentre “due operatori dell’impresa meccanica incaricata delle fasi di montaggio hanno subito ustioni non gravi che hanno necessitato di un intervento medico”. L’incidente, precisa l’azienda, non è da associare “ad alcun cedimento strutturale ed ha interessato una porzione limitata della platea tubazioni dell’area movimentazione”. “E' in corso un’indagine interna – precisa l’Eni – per verificare le cause all’origine dell’evento. L’assetto del sito non ha subito ripercussioni, per cui la raffineria è regolarmente in marcia”.
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