Passeggeri «bloccati» 4 ore a Bari su aereo Ryanair per la Grecia "L'acqua? Compratela"

di FRANCO GIULIANO

BARI -  Il volo Bari-Kos della compagnia RyanAir (delle 10,15) è rimasto bloccato per quasi 4 ore sulla pista dello scalo di Bari con tutti i passeggeri a bordo a causa "dell'intenso traffico - come riferito dalla compagnia - verificatosi sullo scalo Ippocrate di Kos in Grecia". L'aereo, dopo l'intervento dell'Enac e della polizia aeroportuale, giunta sotto bordo, è poi decollato alle 14,10. 

«La compagnia - ha spiegato il direttore Enac di Bari, Antonio Lattarulo informato della vicenda - avrebbe dovuto riportare i passeggeri nell'aerostazione e fornire loro la dovuta assistenza». Sulla vicenda l'Enac aprirà un'inchiesta che potrebbe coinvolgere anche Adp per non avere assicurato ai passeggeri il rispetto da parte della compagnia della assistenza dovuta.

Circa settanta passeggeri sono rimasti per quasi 4 ore bloccati all'interno dell'aeromobile. Alle richieste dei passeggeri di poter scendere dall'aereo, il comandante avrebbe risposto che "non era possibile, pena la perdita di diritto al viaggio". 

«La compagnia si sarebbe rifiutata - secondo quanto riferito da uno dei passeggeri a bordo che ha contattato la redazione della Gazzetta - di assecondare, contrariamente a quanto prevede la "Carta dei diritti del Passeggero", qualsiasi livello di assistenza». 

Alla richiesta avanzata da alcuni passeggeri di poter avere almeno "un bicchiere d'acqua" i membri dell'equipaggio avrebbero invitato gli stessi ad acquistare, a proprie spese le bottiglie direttamente dal bar a bordo (al prezzo di tre euro per una bottiglia di mezzo litro). 

Dopo tre ore di attesa a bordo abbiamo informato dell'episodio il direttore Enac di Bari, Antonio Lattarulo. Il quale, nel confermare quelli che sono i diritti dei passeggeri e gli obblighi della compagnia, ha immediatamente attivato le procedure previste per il trasferimento dei passeggeri all'interno dell'aerostazione in attesa della partenza. 

Il direttore Enac ha inviato così il supervisore della società di gestione aeroportuale, Adp a recarsi a bordo per invitare il comandante - visto l'ulteriore ritardo di circa un'altra ora e mezza (che si era aggiunta alle tre) - a far scendere i passeggeri e di assisterli. 

Solo alle 13,38 il direttore Enac, dopo aver chiesto l'intervento della polizia aeroportuale («un evento eccezionale, mai verificatosi prima a Bari», come ha riferito lo stesso agente che ha risposto al telefono) avrebbe ricevuto informazioni da Adp che l'aereo avrebbe iniziato le procedure di decollo entro i sucessivi trenta minuti. Un tempo non sufficiente - evidentemente - per consentire di organizzare il trasferimento dei passeggeri da bordo dell'aereo all'aerostazione e di effettuare poi nuovamente le operazioni di controllo e check-in per il successivo imbarco. Risultato: i passeggeri sono rimasti dov'erano.

«L'intera vicenda alla fine - così come richiesto dall'Enac - è rimasta sotto il controllo anche della polizia aeroportuale che si è avvicinata a bordo per assicurare il rispetto dei tempi annunciati». 

La decisione di tenere per così tanto tempo i passeggeri a bordo, sarà ora oggetto di una inchiesta da parte dell'Ente nazionale dell'Aviazione civile che dovrà verificare l'esatta corripondenza dell'accaduto e soprattutto le eventuali responsabilità circa la mancata applicazione delle norme che prevedono - come in questo caso - l'assistenza dei passeggeri in caso di ritardata partenza. In questo caso anche delle eventuali responsabilità della società di gestione aeroportuale che non avrebbe richiesto alla compagnia il rispetto delle procedure di assistenza previste dal regolamento comunitario: almeno un bicchiere d'acqua gratis.
Privacy Policy Cookie Policy