Dietista pensionato vince bando del Comune di Bari

di MASSIMILIANO SCAGLIARINI

«Io non mi capacito di come possa essere accaduto. Ancora una volta andremo su tutti i giornali d'Italia per una vicenda che contraddice nei fatti tutti i predicozzi che facciamo il giorno dell'inaugurazione dell'anno accademico ». Tenete per un attimo a mente queste parole. Le ha scritte su Facebook il 5 marzo 2011 il sindaco Michele Emiliano, indignandosi perché l’Università aveva affidato una collaborazione con l’uf ficio stampa al pensionato ottantenne Egidio Pani, a dispetto dei numerosi giovani che si erano candidati. Un salto in avanti al 23 giugno. Una settimana fa il Comune di Bari ha approvato la graduatoria definitiva per un contratto di collaborazione con il dietista incaricato di sorvegliare il servizio di mensa scolastica. E chi è stato scelto? Naturalmente: un medico pensionato della Asl di Bari. Che ha così scavalcato gli altri 14 candidati, tutti giovani, che aspiravano a quell’incarico da 51mila euro lordi per ventidue mesi di lavoro spalmati nell’arco di tre anni scolastici. Fanno 2.200 euro lordi al mese. Non male per un pensionato. 

La storia è questa. Il 3 maggio il Comune ha lanciato un avviso pubblico per nominare un dietista con l’incarico di sovrintendere alla refezione negli asili e nelle scuole. Solita procedura lampo (dal 3 al 12 maggio), che poi gli uffici decidono di riaprire (dal 18 al 27). Dei 16 candidati, viene escluso soltanto quello che non possiede i requisiti previsti (laurea in medicina, farmacia, chimica o Ctf): gli altri sono quasi tutti giovani dai 25 ai 40 anni. Quasi, appunto, tranne il dottor Ettore Samele, 62 anni, ex dirigente di dipartimento della Asl di Bari. Il vincitore della selezione. 

Attenzione: è tutto perfettamente legittimo. Nel senso che il Comune di Bari ha seguito alla lettera le regole dell’avviso pubblico. Il dottor Samele è quello con la maggior esperienza tra tutti i partecipanti, anche per aver già collaborato in precedenza con gli uffici nella redazione dei bandi per il servizio di refezione. Dunque la scelta, dal punto di vista strettamente amministrativo, era assolutamente obbligata. 
«È una figura professionale che non abbiamo - dice l’assessore Fabio Losito, che per ironia è pure il responsabile delle Politiche giovanili - e che abbiamo preso con un contratto di collaborazione, spero per l’ultima volta. Nella nuova pianta organica è infatti stato previsto anche il dietista, di cui dovremmo dotarci attraverso la mobilità». 

Il punto però non è quello. Il punto è che ci si indigna (giustamente) perché non c’è spazio per i giovani, e poi le selezioni vengono vinte dai pensionati. All’Università, come al Comune. Quello stesso 3 marzo, quando tuonò contro il contratto dell’Università con Egidio Pani, il sindaco Emiliano disse pure altro: «Vorrei ricevere in Comune la giornalista professionista esclusa per chiederle scusa». La collega in questione sta ancora aspettando. Ma si consoli: fosse stata una dietista, le sarebbe andata anche peggio...
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