Omicidio di Sarah La Cassazione decide:  Sabrina resta in carcere

ROMA – Resta reclusa nel carcere di Taranto Sabrina Misseri, la ragazza accusata di aver ucciso la cuginetta Sarah Scazzi lo scorso 26 agosto ad Avetrana. Lo ha deciso la Prima sezione penale della Cassazione che ha dichiarato inammissibile il ricorso della difesa di Sabrina contro l'ordinanza confermativa della custodia cautelare dello scorso 12 novembre 2010. La Cassazione ha, invece, annullato con rinvio, per nuovo esame dal parte del Tribunale di Taranto, l'ordinanza emessa dal riesame il 18 gennaio 2011.

La procura della Cassazione aveva chiesto di confermare la custodia cautelare in carcere per Sabrina Misseri Il Pg Giovanni Ponte ha chiesto ai supremi giudici della I sezione penale di dichiarare “inammissibili” i due ricorsi presentati dai legali di Sabrina per la scarcerazione. 

L'udienza si è svolta a porte chiuse, innanzi alla Prima Sezione penale della Cassazione. La ragazza è detenuta nel carcere di Taranto con l'accusa di aver ucciso lo scorso 26 agosto, ad Avetrana, la cuginetta quindicenne Sarah Scazzi. 

Gli avvocati difensori, il professor Franco Coppi con il collega pugliese Nicola Marseglia, avevano presentato reclamo contro l’ordinanza emessa il 12 novembre 2010 dal Tribunale della Libertà di Taranto e contro l’ordinanza emessa il 18 gennaio 2011, sempre dallo stesso Tribunale del Riesame, entrambe confermative della custodia cautelare in carcere. 

Il collegio dei supremi giudici è stato presieduto da Paolo Bardovagni, da Enzo Iannelli, Umberto Zampetti, Mariastefania Di Tomassi (relatrice del ricorso contro l’ordinanza del 2011) e Antonella Mazzei (relatrice del ricorso contro l’ordinanza del 2010).

Con l'ordinanza del 18 gennaio 2011 il tribunale respingeva la richiesta degli arresti domiciliari per Sabrina Misseri. L'annullamento di questa sentenza da parte della Cassazione di fatto ordina al tribunale di tornare a discutere questa possibilità.

ORE 14:00 - DIFESA: SABRINA HA UN ALIBI FORTE
“Sabrina ha un alibi forte, fondato sui tabulati telefonici di Sarah che descrivono tutto il percorso compiuto dalla povera vittima dalla casa dei Misseri fino al garage”. Lo ha detto l’avvocato Franco Coppi al termine dell’udienza in Cassazione nella quale ha chiesto la scarcerazione di Sabrina Misseri ai giudici della I sezione penale. 

Coppi ha parlato per quasi due ore, a porte chiuse, ed ha criticato “la completa inattendibilità di Michele Misseri, il padre che l’ha chiamata in correità e che ha fornito ben sette versioni diverse del delitto di Sarah che si concludono sempre con l’affermazione della sua responsabilità”. Per Coppi “le ordinanze che confermano la custodia in carcere per Sabrina, sono viziate dalla inattendibilità del padre Michele che un giudice ha già definito come mentitore”. 

Coppi ha inoltre reso noto che il Pg della Cassazione, nella requisitoria con la quale ha chiesto la convalida del carcere, ha detto “non ci gli elementi di novità emersi dalle indagini in grado di scalfire l’impianto accusatorio: le ordinanza sono da condividere”.

ORE 14:08 - LEGALI DI SABRINA: NON SIAMO OTTIMISTI
“Non siamo per niente ottimisti”: così l’avvocato Nicola Marseglia ha commentato la discussione, a porte chiuse dinnanzi alla I sezione penale della Cassazione, del ricorso per la scarcerazione di Sabrina Misseri. Il legale - che assiste Sabrina insieme al prof. Franco Coppi – ha poi aggiunto che “a breve ci aspettiamo la conclusione delle indagini e non escludiamo che nei confronti di Sabrina possa essere emessa un’altra ordinanza di custodia cautelare in quanto l'accusa originaria di concorso in omicidio non è, finora, mai stata cambiata in quella di omicidio”. Questo dovrebbe essere “un passaggio dovuto se i giudici continueranno a credere alle dichiarazioni di Michele Misseri”, il padre di Sabrina che l’ha chiamata in correità accusandola di essere la responsabile dell’omicidio. 

“Entro maggio – ha spiegato Marseglia – ci aspettiamo la chiusura delle indagini e anche l’accertamento del Dna prelevato su un ciondolino del cellulare di Sarah e sul compressore del garage di casa Misseri. Questi due accertamenti del Dna sono stati bloccati dal Ris lo scorso 5 maggio e attendiamo che ci comunichino una nuova data per effettuarli”. “Ma non crediamo che dalle tracce del Dna possano arrivare elementi utili all’inchiesta”.


ORE 14:40 - DIFESA: SABRINA SOFFRE DI DEPRESSIONE
“Sabrina, in carcere, manifesta una depressione bipolare nella quale alterna momenti di serenità che si susseguono a quelli di depressione totale: è seguita da una psicoterapeuta e tenuta sotto controllo per evitare gesti di autolesionismo”. Lo ha detto l’avvocato Nicola Marseglia al termine dell’udienza in Cassazione nella quale, insieme a Franco Coppi, ha chiesto la scarcerazione di Sabrina Misseri detenuta nel carcere di Taranto con l’accusa di avere ucciso la cuginetta quindicenne Sarah Scazzi. L'avvocato, inoltre, ha detto che “Sabrina da due mesi divide la cella con un’altra donna, mentre prima era stata da sola per quattro mesi”. “Il padre di Sabrina, Michele, ha chiesto alla moglie Cosima di dire a Sabrina che lui voleva incontrarla in carcere, ma Sabrina ha respinto questa richiesta”, ha proseguito il legale aggiungendo che Sabrina “sogna spesso Sarah”.

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