23enne freddato a Foggia: fermati due suoi coetanei

FOGGIA – Gli agenti della Questura di Foggia hanno sottoposto a fermo due persone ritenute responsabili dell’omicidio di Francesco Cannone, il ventitreenne pregiudicato ucciso ieri mattina, con un colpo di pistola, a Foggia dopo un litigio avvenuto con due persone all’interno di un pub e poi proseguito fuori da locale. 

A quanto si è saputo, i due fermati sono un ragazzo di 24 anni di Foggia e un suo amico di San Savero, di 23 anni. Gli investigatori sono riusciti a recuperare anche l’arma che presumibilmente è stata utilizzata per compiere l’omicidio, una calibro 6,35. Il pm che coordina le indagini è Enrico Infante.

ORE 11.32 - I NOMI DEI FERMATI
I due giovani sottoposti a fermo di polizia giudiziaria per l’omicidio di Cannone sono i pregiudicati Giovanni Pio Mele, di 24 anni, e Paolo Basto, di 23, quest’ultimo ritenuto l’esecutore materiale del delitto e trovato in possesso della pistola usata per l’uccisione. Nell’abitazione di Mele gli agenti hanno sequestrato due pistole giocattolo, 49 cartucce di vario calibro, una pistola legalmente detenuta dal padre e dieci grammi di hascisc. 

Basto e Mele sono accusati di concorso in omicidio, porto di arma clandestina da sparo, ricettazione ed esplosione in luogo pubblico. Mele anche di detenzione di stupefacenti ai fini di spaccio e detenzione illegale di munizionamento.

ORE 14.12 - IL CAPO DELLA MOBILE: ASSASSINIO FUTILI MOTIVI 
Una discussione tra pregiudicati nata per futili motivi in un pub, sfociata in una presunta aggressione, è il movente che secondo la polizia avrebbe armato Paolo Basto, di 23 anni, e Giovanni Pio Mele, di 24 anni, sottoposti a fermo di polizia giudiziaria per l’omicidio di Francesco Cannone, di 23 anni, compiuto ieri mattina nel centro di Foggia con colpi di pistola. 

La vittima, secondo la ricostruzione fatta dal dirigente della Squadra mobile della questura, Alfredo Fabbrocini, insieme con alcuni amici avrebbe aggredito nel locale Basto e Mele i quali, dopo essere usciti dal locale gridando 'A noi non ci dovevi toccare', sono andati ad armarsi per vendicarsi. In particolare, Basto sarebbe tornato a casa per impossessarsi di una pistola calibro 6,35. Spalleggiato da Mele, è tornato davanti al pub, ha atteso l’uscita di Cannone e gli ha sparato colpendolo mortalmente al petto. 

A Basto, bloccato nell’abitazione di un’amica, gli agenti hanno sequestrato la pistola usata per l’uccisione. Nell’abitazione di Mele la polizia ha rinvenuto due scacciacani, 49 cartucce di vario calibro, una pistola legalmente detenuta dal padre, dieci grammi di hascisc, olio allucinogeno e semi di marijuana. Le indagini sono state coordinate dal sostituto procuratore della Repubblica di Foggia Enrico Infante. Basto e Mele sono accusati di concorso in omicidio, porto di arma clandestina da sparo, ricettazione ed esplosione in luogo pubblico. Mele anche di detenzione di stupefacenti ai fini di spaccio e detenzione illegale di munizionamento. 

«Le indagini – ha sottolineato Fabbrocini ai giornalisti - ci hanno consentito di individuare e fermare subito Mele, un individuo che nel 2008 si divertiva a incendiare i cassonetti della città».

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