Trani, primario chiede scusa ai pazienti: sono rimasto solo
TRANI – Il primario scrive ai pazienti del suo reparto per scusarsi dei disagi a causa del numero esiguo di medici, una sola unità, dopo che gli altri due, operativi fino al 31 dicembre 2010, sono andati via per scadenza del contratto con la direzione sanitaria. Accade a Trani, nel reparto oncoematologico del «San Nicola Pellegrino», diretto da Domenico Santorsola. «Chiedo scusa a tutti coloro che nei prossimi giorni si rivolgeranno al nostro ambulatorio per ricevere assistenza diagnostica e terapeutica per le patologie oncologiche – scrive - perchè gli appuntamenti previsti potranno subire ritardi o cancellazioni, i tempi di attesa per le prestazioni giornaliere potrebbero allungarsi, il sovraccarico lavorativo potrebbe determinare atteggiamenti di apparente intolleranza da parte del personale medico e paramedico».
Santorsola spiega il motivo dei disagi, la fine del rapporto di lavoro dei medici Mastromauro e Dammacco, e riferisce di avere chiesto un incontro con il direttore generale e che, nell’attesa, «una sola unità medica non può assicurare una adeguata assistenza ai molti pazienti afferenti alle tre prestazioni di lavoro, ematologia, unità operativa dipartimentale di Trani, ambulatorio di onco-ematologia di Bisceglie». Il responsabile del reparto lo ha organizzato in modo tale da «evitare carenze assistenziali e danni iatrogeni».
Così i nuovi pazienti «saranno inquadrati in fasce di rischio e quelli che presentano maggior necessità assistenziali e che devono praticare protocolli particolarmente aggressivi saranno invitati a rivolgersi ad altre strutture». A quelli già in carico all’ambulatorio «sarà chiesto di rivolgersi ad altre strutture mentre i pazienti con minori fattori di rischio potranno scegliere se rivolgersi ad altre strutture o meno». «Io e i miei collaboratori – conclude Santorsola – chiediamo scusa anche se non è colpa nostra, speriamo che la direzione aziendale possa riconsiderare la questione e trovare la soluzione più adeguata per assicurare continuità assistenziale ed evitare che colleghi degni di stima umana e professionale rimangano senza lavoro».
Santorsola spiega il motivo dei disagi, la fine del rapporto di lavoro dei medici Mastromauro e Dammacco, e riferisce di avere chiesto un incontro con il direttore generale e che, nell’attesa, «una sola unità medica non può assicurare una adeguata assistenza ai molti pazienti afferenti alle tre prestazioni di lavoro, ematologia, unità operativa dipartimentale di Trani, ambulatorio di onco-ematologia di Bisceglie». Il responsabile del reparto lo ha organizzato in modo tale da «evitare carenze assistenziali e danni iatrogeni».
Così i nuovi pazienti «saranno inquadrati in fasce di rischio e quelli che presentano maggior necessità assistenziali e che devono praticare protocolli particolarmente aggressivi saranno invitati a rivolgersi ad altre strutture». A quelli già in carico all’ambulatorio «sarà chiesto di rivolgersi ad altre strutture mentre i pazienti con minori fattori di rischio potranno scegliere se rivolgersi ad altre strutture o meno». «Io e i miei collaboratori – conclude Santorsola – chiediamo scusa anche se non è colpa nostra, speriamo che la direzione aziendale possa riconsiderare la questione e trovare la soluzione più adeguata per assicurare continuità assistenziale ed evitare che colleghi degni di stima umana e professionale rimangano senza lavoro».