Nel Lapidarium di Foggia la piramide degli Illuminati
FOGGIA - La documentazione sulla presenza dei massoni negli archivi foggiani racconta soprattutto di varie sette carbonare e delle loro derivazioni: dopo l’Unità i liberali dauni costituirono vari circoli ed associazioni che affiancarono le diverse fazioni politiche dell’epoca. Proprio in tale periodo la massoneria foggiana pare abbia influenzato l’orientamento politico dell’elettorato; infatti, noti massoni furono i deputati eletti a Foggia in quegli anni, come Giuseppe Ricciardi, figlio dell'ex ministro della giustizia Francesco, avvocato foggiano, e il deputato Tito Serra, appoggiati in particolar modo dai Salerni, marchesi di Rose, dai Mastrolilli e dagli Zezza, note famiglie massoniche.
Le testimonianze materiali, invece, per ora si limitano ad alcuni singolari affreschi in un vecchio palazzo in via Le Maestre, ove sono raffigurati un angelo che regge un compasso ed una squadra; oltre ad una lastra di pietra raffigurante un teschio con tiara, murata su una parete dalla chiesa di San Giuseppe, nel vicolo omonimo, ove è rappresentato il 30° grado massonico del cavaliere Kadosh.
Un'altra testimonianza, a forma di piramide, con tredici scalini rappresentati da altrettante scanalature, che ricordano il percorso iniziatico rosacrociano ed un grande occhio in alto, che irradia un fascio di luce, «l'occhio di Dio ti vede sempre, ovunque tu sia!» ed ai lati alfa ed omega, la prima e l’ultima lettera dell’alfabeto greco, l’inizio e la fine di tutto, è conservata presso il deposito del Lapidarium del museo civico di Foggia. La tradizione vuole che tale scultura provenga da una chiesa scomparsa, ma si è più propensi a pensare che essa, in qualche vecchio palazzo, abbelliva la sala deputata alle riunioni dei fratelli massoni. La sua simbologia, infatti, ci ricorda la banconota americana da un dollaro, ove nel riquadro sinistro compare proprio una piramide con occhio, chiara simbologia massonica, utilizzata dall’ordine dei Perfettibilisti, setta segreta, poi chiamata degli Illuminati, fondata in Baviera nel 1776 ed estesasi in tutta l’Europa, con affiliati anche in Italia e resa celebre ai più dal romanzo di Dan Brown, «Angeli e demoni». A titolo di curiosità, già nel 1733, a Foggia era stato costituito da alcuni avvocati e reggimentari cittadini un sodalizio culturale nominato: «Accademia degli Illuminati», di cui si tratta nel volume dello scrivente sulla storia delle Cattedre Accademiche ed Universitarie a Foggia. La simbologia della piramide conservata nel deposito del Lapidarium del Museo Civico è utilizzata, oltre che nel dollaro, anche nel distintivo dell’Information Awareness Office, ufficio antiterrorismo Usa. ed anche in quello dell’M15, il servizio segreto inglese, ove il distintivo triangolare è sormontano da un piccolo occhio. (Carmine de Leo)
Le testimonianze materiali, invece, per ora si limitano ad alcuni singolari affreschi in un vecchio palazzo in via Le Maestre, ove sono raffigurati un angelo che regge un compasso ed una squadra; oltre ad una lastra di pietra raffigurante un teschio con tiara, murata su una parete dalla chiesa di San Giuseppe, nel vicolo omonimo, ove è rappresentato il 30° grado massonico del cavaliere Kadosh.