il problema

Regionali, tra lunghe tratte e tempi inconciliabili di lavoro: l'odissea dei fuorisede che tornano in Puglia per votare

Il governo ha portato avanti due sperimentazioni sul voto a distanza. In occasione del referendum di giugno, tuttavia, sono stati solo 610 i pugliesi che hanno votato nel comune di temporaneo domicilio

Tempo di elezioni regionali, solita odissea per i fuorisede. Il 23 e 24 novembre migliaia di studenti e lavoratori saranno in Puglia per esercitare il proprio diritto al voto, ma le agevolazioni sulle tariffe dei treni - previste in tutte le tornate elettorali - si scontrano con un’amara realtà: i tempi di percorrenza sono inconciliabili con i turni di lavoro, i prezzi per molti restano comunque alti e i posti sui vagoni finiscono velocemente. E presentarsi alle urne diventa sempre più difficile.

«Non potrò votare alle regionali perché è troppo dispendioso in termini di tempo e soldi» racconta Matteo, 33 anni, professore con un contratto a tempo determinato nel Lazio. «Con i miei orari di lavoro non riuscirei mai a prendere un treno in tempo, sia all’andata che al ritorno, e inoltre dovrei affrontare un viaggio lungo perché non esistono collegamenti diretti nel mio caso: dovrei percorrere la Montefiascone-Roma e poi la Roma-Bisceglie, nel weekend questa linea costringe inoltre i passeggeri a un ulteriore cambio a Orte. Se optassi per l’auto, invece, sarei costretto a pagare troppo di benzina».

Per gli studenti universitari la situazione è diversa, ma solo perché è meno complicato assentarsi alle lezioni. «Per me non è un problema scendere, avendo lezione fino al giovedì - racconta Domenico, 22 anni, studente di Economia a Milano -. Mi basta ripartire lunedì mattina. Con uno sconto del 75% per me vale la pena, e poi credo sia importante adempiere ai miei doveri da cittadino. Il biglietto? Lo compro una settimana prima».

Ma non tutti gli studenti possono permettersi di ridursi all'ultimo per la corsa al posto a sedere. «Verrò a votare ma non sarà facilissimo, in quei giorni solitamente i treni sono super affollati, ci sono spesso ritardi ed è difficile trovare posto» spiega Giulia, 23 anni, studentessa nelle Marche. «Il prezzo ne vale comunque la pena, almeno ne possiamo approfittare per scendere qualche giorno giù a casa».

Il governo ha portato avanti due sperimentazioni sul voto a distanza: la prima in occasione delle Europee di giugno 2024 e la seconda agli ultimi referendum di giugno 2025. Ma i dati registrati non sono confortanti: in occasione del referendum sono stati solo 610 i pugliesi fuorisede che hanno fatto domanda e sono stati ammessi a votare nel comune di temporaneo domicilio, come si legge nel dossier del Ministero dell’Interno consultabile online. Di questi 279 erano fuorisede per motivi di lavoro, 286 per motivi di studio, 45 per cure mediche. Colpa, forse, delle modalità di voto poco comunicate.

Nonostante ciò, è ancora bloccata in Senato la legge delega s.787 in materia di esercizio del diritto di voto in un comune situato in una regione diversa da quella del comune di residenza. L’iniziativa popolare per l’indizione del referendum per il voto fuorisede ha raggiunto il quorum con, ad oggi, 52.922 firme.

I biglietti con l’agevolazione per gli elettori possono essere acquistati nelle biglietterie di stazione nell’arco temporale di venti giorni a ridosso dei giorni di votazione. Il viaggio di andata può essere effettuato dal 14 novembre 2025 e quello di ritorno non oltre il 4 dicembre 2025.

Privacy Policy Cookie Policy