Trasporti

Treni, una Pasqua di passione: da aprile tre mesi di lavori sulla linea tra Taranto e Roma

REDAZIONE INCHIESTE

Il gruppo Fs presenta la mappa dei cantieri. L'ad Donnarumma: «Collegamenti sempre garantiti». Via libera alla nomina di Strisciuglio in Trenitalia

BARI - Per i viaggiatori italiani sarà un’altra estate di passione. Per un ottimo motivo: investimenti mirati a migliorare la qualità della circolazione. Ma per evitare le polemiche roventi dello scorso anno, il gruppo Fs è corso ai ripari presentando la mappa dei cantieri che interesseranno la rete ferroviaria: 1.200 nel corso dell’anno. Il più importante - e quello che creerà i maggiori disagi - è previsto sulla Metaponto-Battipaglia: il tratto della linea Tirrenica che arriva a Taranto verrà chiuso dal 1° aprile al 30 giugno.

«Noi non interromperemo mai le linee ferroviarie, noi il viaggio lo garantiamo, lo garantiamo a determinate condizioni, certe volte limitate dalla presenza del cantiere per determinate ore del giorno» ha detto ieri l’ad del gruppo Fs, Stefano Donnarumma. «L’anno scorso la pianificazione non era stata fatta per tempo e quindi gli utenti si sono trovati in difficoltà. Quest’anno andrà meglio perché ci sarà meno imprevisto. Il viaggio sarà programmato e venduto in un certo modo, stiamo adottando una serie di provvedimenti per decongestionare le reti e le stazioni principali, come Roma Termini e Milano».

I lavori sulla «diagonale» Tirrenica dovrebbero consentire, entro il 2026, di ridurre di mezz’ora i tempi di percorrenza tra Napoli e Taranto, con effetti benefici sui collegamenti dalla Puglia (e dalla Basilicata) verso la Capitale. Ma intanto ci saranno tre mesi difficili, nei quali (Pasqua compresa) i treni verranno sostituiti da bus oppure, in alternativa, i viaggiatori in partenza o in arrivo a Taranto devono utilizzare la linea Adriatica.

Secondo il gruppo Fs la situazione sulla rete è in continuo miglioramento. «In queste settimane - ha detto Donnarumma - abbiamo misurato gli effetti e la puntualità è cresciuta di diversi punti percentuali». Ma gli interventi infrastrutturali programmati sono ormai improcrastinabili. «Ferrovie dello Stato festeggerà 120 anni, per questo ha bisogno di essere riammodernata. La nostra è la rete con l’offerta più alta: complessivamente oggi è percorsa da 10mila treni al giorno e questo provoca un affaticamento della stessa infrastruttura. Oggi dopo un po’ di anni inizia a manifestare l’esigenza di essere riammodernata. Oggi stiamo facendo i cantieri del Pnrr senza fermare niente. A creare problemi sono i cantieri di manutenzione ordinaria, quelli per la sicurezza, non quelli del Pnrr che sono nuovi cantieri. Tutto ciò che gira intorno alla realizzazione di questi cantieri, come le materie prime, è oggi in difficoltà».

Il piano predisposto da Fs prevede che chi comprerà il biglietto troverà già indicato l'orario di percorrenza «maggiorato» per tenere conto dei cantieri. Oltre alla Battipaglia-Metaponto, i lavori principali interesseranno altre sei linee: l'Alta velocità Milano Bologna, con tempi di percorrenza aumentati di un'ora dal 11 al 17 agosto, la Firenze-Roma, dove dal 11 al 22 agosto si impiegheranno 40 minuti in più, la Milano-Venezia che richiederà un'ora e mezza in più dal 5 al 25 agosto, la Milano-Genova che dal 1° giugno al 28 settembre vedrà tempi più alti da 20 a 60 minuti, poi il Nodo di Genova, la linea storica Roma-Napoli (via Cassino, parallela a quella ad Alta velocità utilizzata dai treni per la Puglia) per 39 giorni dal 5 agosto al 12 settembre. «Gli avanzamenti dei cantieri e le sovrapposizioni dei tanti cantieri creano problemi sulla puntualità dei cantieri stessi - ha spiegato Donnarumma -. Un insieme di opere che si traduce in interferenze, che creano problemi e ritardi».

Una novità riguarda anche le nomine dei vertici delle società del gruppo. A inizio febbraio il ministero dell’Economia aveva chiesto ragguagli a Fs sulla designazione di Gianpiero Strisciuglio, destinato a passare da Rfi a Trenitalia, a fronte di una norma di derivazione europea che impedisce per due anni a chi ha gestito la rete (Rfi) di passare in una società che si occupa di collegamenti (Trenitalia). Donnarumma ha confermato che si andrà avanti, il mese prossimo, dopo l’approvazione dei bilanci e la convocazione delle assemblee. «Nessuno ci ha mai detto che non andava bene - ha detto l’ad riferendosi a Strisciuglio -, ci sono state chieste in chiave di una normale interlocuzione tecnica tra Fes, Mit e Mef, delle integrazioni documentali che abbiamo fornito tranquillamente, e alla fine abbiamo ottenuto il nulla osta su questa posizione specifica del passaggio da Rfi a Trenitalia per una presunta mancata inottemperanza di un limite della normativa che serve a garantire un equilibrio di mercato tra i diversi operatori. Con questa interlocuzione abbiamo di fatto chiuso gli aspetti formali e abbiamo convocato le assemblee per procedere secondo le nostre decisioni che avevamo preso in precedenza». Le nomine tra le società del gruppo sono a incastro, quindi lo stop a una delle tessere avrebbe rischiato di bloccare l’intero mosaico.

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