Sanità
Regione, Piemontese e le perdite in bilancio: «Non taglierò i farmaci ai malati per migliorare qualche numero del bilancio»
L'assessore alla Salute: i 250-300 milioni di perdite? Aspettiamo i dati ufficiali. La priorità sono assunzioni e lotta alle liste d'attesa
BARI - La linea è che i numeri circolati in questi giorni, relativi a una perdita tra i 250 e i 300 milioni di euro, non vadano (ancora) presi per buoni. E che, in ogni caso, il tema non può essere usato per incidere nella qualità dell’assistenza. L’assessore regionale alla Salute, Raffaele Piemontese, è forse più stupito che infastidito: ««Stiamo parlando - dice - di dati di preconsuntivo, non ancora chiuso. A me la situazione non pare molto differente dagli anni precedenti. Dobbiamo attendere il consuntivo e la definizione di partite nazionale a partire da quella sul payback. Ma il nostro compito è pensare ai malati».
Il preconsuntivo approvato a novembre prevede, per il 2024, una perdita di 250 milioni, praticamente il doppio rispetto ai 130 milioni dell’anno precedente. Piemontese è stato nominato a novembre 2024, dunque non risponde - politicamente - dei risultati dello scorso anno. Ma - è il senso del suo ragionamento - gli allarmi (uno dei quali lanciato dal collega del Bilancio, Fabiano Amati) sono infondati: la Puglia non avrà nuove tasse, né rischia il commissariamento.
«Dobbiamo concentrarci sull’assistenza - dice Piemontese. Rispetto al tema della spesa farmaceutica, la Puglia rispetta i tetti sulla convenzionata. Sugli acquisti diretti siamo settimi in Italia per sforamento. Ma posto che c’è stata una flessione, nel momento in cui tutte le Regioni superano il tetto sulla spesa dei medicinali per curare i ricoverati, è evidente che sono i parametri a dover essere rivisti. Noi dobbiamo garantire le migliori cure e anche i farmaci innovativi. Non sono tra quelli che pensano di dover mettere pressione ai manager sperando che il numeretto scenda. Se ci sono farmaci di ultima generazione devono essere usati anche in Puglia, altrimenti i pazienti andranno a curarsi fuori e a noi costerà ancora di più».
Piemontese respinge anche l’ipotesi di un possibile commissariamento della sanità pugliese. «Siamo tra le Regioni che rispettano i Lea, e siamo la prima del Sud per qualità delle cure. Se commissariano noi - dice - figuriamoci gli altri». Stesso discorso per l’ipotesi relativa al deficit eccessivo. «Il Piemonte sta a -400 nel preconsuntivo, lo chiudono?», chiede Piemontese.
Il 19 è in programma la riunione chiesta da Amati con i direttori generali delle Asl. Oltre a Piemontese (con il capo dipartimento Vito Montanaro) ci sarà anche il governatore Michele Emiliano. La richiesta di Amati è che, sul fronte bilancio, si istituisca un tavolo di monitoraggio mensile della spesa, per evitare che il 2025 prenda la stessa piega dell’anno precedente. A fine febbraio sarà noto il risultato del quarto trimestre 2024, che consentirà di avere un dato più affidabile sulla perdita lorda del sistema sanitario: il numero definitivo emergerà poi a seguito del consolidamento delle partite reciproche, dell’esame delle spese di investimenti (che possono essere allocate su fonti diverse dal fondo sanitario) e - appunto - anche dall’applicazione del payback farmaceutico che per i bilanci della sanità è (sulla carta) una fonte di ricavo.
Piemontese insiste intanto sulla agenda «politica» che da alcuni mesi sta mettendo al centro del confronto con i rappresentanti delle categorie e della sanità pubblica e privata. «Dobbiamo garantire le assunzioni di medici, infermieri e Oss. Dobbiamo garantire i farmaci ai malati, e dobbiamo lavorare per la riduzione delle liste d’attesa. Il nostro compito è dare risposte ai cittadini».