il caso bari

Forza Italia contro il governatore Michele Emiliano. Gasparri: «È per caso indagato?»

redazione politica

L’ira di D’Attis: «Con questa storia superato il limite dell’illegalità». L’affondo di Renzi: informazioni giudiziarie usate per fini politici

BARI - Forza Italia attacca evocando l’utilizzo a fini politici di informazioni giudiziarie riservate. E anche Matteo Renzi torna a polemizzare con Michele Emiliano, definendolo «arrogante e violento». È l’effetto delle rivelazioni della «Gazzetta» sui contenuti dell’interrogatorio di Alfonso Pisicchio, l’ex assessore regionale all’Urbanistica arrestato mercoledì 10 aprile, che ha letto al gip Ilaria Casu la conversazione via Whatsapp avuta con il governatore.

«A Bari - dice il commissario pugliese di Forza Italia, Mario D’Attis - c’è evidentemente un sistema di potere che è riuscito a rimuovere ogni confine tra legale e illegale. A Bari e in Puglia c’è un gruppo di intoccabili a cui tutto è concesso, normalizzando anche fenomeni assolutamente patologici. Acquisire e utilizzare notizie riservate (come, per esempio, l’arresto di Alfonso Pisicchio) è un reato, ma sembra normale».

«C’è un sistema di potere - prosegue ancora D’Attis riferendosi alle nomine finite nel mirino dopo le inchieste giudiziarie delle ultime settimane - che si fonda su incarichi e fiumi di danaro utili al consenso: è normale? Un sistema politicamente orientato attorno ad Emiliano e Decaro, a cui è concesso anche di salire su un palco e raccontare sorridendo di essere stati ricevuti a casa della sorella di un noto boss. Un sistema in cui i clan sono protagonisti della gestione di società pubbliche. È un dovere arginare una deriva pericolosa, fatta da “intoccabili”, da cerchi magici, dall’arroganza di chi pensa di regnare anziché amministrare la cosa pubblica. Non è una questione morale, è una questione democratica».

Ancora più esplicito l’affondo del presidente dei senatori azzurri, Maurizio Gasparri. «Avevamo pensato male di Emiliano ed abbiamo sbagliato. Avendoci raccontato che insieme a Decaro si sarebbe recato a casa della sorella di un boss criminale di Bari, pensavamo che avesse solo cattive frequentazioni. Invece deve aver conservato qualche contatto con la magistratura.



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