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Pnrr, scontro Fitto Emiliano sulla riforma della politica di coesione

 
Redazione online

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Pnrr, al via il tavolo di lavoro per la riforma della politica di coesione

Il ministro Fitto: «Migliorare la capacità e la qualità della spesa delle risorse pubbliche». Il governatore della Puglia, Emiliano: «Contrari a questa riforma»

Mercoledì 06 Dicembre 2023, 19:17

19:33

ROMA - Costruire insieme con le Regioni il provvedimento che andrà a regolare la riforma della politica  di coesione, inserita come milestone all’interno del PNRR: questo il tema al centro della seconda riunione odierna della Cabina di regia, convocata e presieduta dal Ministro per gli Affari europei, il Sud, le Politiche di coesione e il PNRR, Raffaele Fitto nella sala Verde di palazzo Chigi, alla presenza del Ministro per gli Affari regionali e le autonomie, Roberto Calderoli, dei Presidenti delle Regioni e del Presidente delle Province autonome guidati dal presidente Massimiliano Fedriga.

All’ordine del giorno del tavolo istituzionale la nuova riforma finalizzata ad accelerare l’attuazione delle politiche di coesione e ad assicurare la tempestiva realizzazione degli interventi del PNRR.  La riforma, nell’ambito di quanto già definito nell’Accordo di partenariato e nei singoli programmi operativi, assicurerà la piena complementarità con il PNRR, con l’obiettivo prioritario di accelerare la realizzazione degli interventi in alcuni settori strategici della politica di coesione. La riforma, infatti, prevede l’entrata in vigore di una nuova disciplina normativa per la definizione di una roadmap degli interventi prioritari, in stretta coerenza con i documenti di pianificazione per le relative condizioni abilitanti, in materia di infrastrutture per la prevenzione del rischio idrogeologico e tutela dell’ambiente, trasporti e mobilità sostenibile, energia, risorse idriche, rifiuti e sostegno allo sviluppo delle imprese, in particolare per gli investimenti finalizzati alla transizione verde e digitale.

“Entro il 31 dicembre, al fine di garantire il dialogo e la cooperazione istituzionale, nonché una comprensione condivisa delle azioni necessarie per l’attuazione della riforma, - ha affermato il Ministro Raffaele Fitto - il Governo istituirà un tavolo tecnico di lavoro, nell’ambito della Cabina di regia PNRR, aperto alle singole autorità di gestione dei programmi nazionali e regionali. La riforma nazionale della politica di coesione, - conclude il Ministro Fitto - risulterà determinante per puntare alla crescita economica strutturale del paese ed in modo particolare del Mezzogiorno”.

Emiliano: «Contrari alla riforma delle politiche di coesione»

«Dalla riunione è emerso che il governo avrebbe già rinegoziato con la Commissione l’intenzione di riformare le politiche di coesione che sono alla base dei finanziamenti europei alle Regioni, trasformando l’accordo di partenariato in una milestone del Pnrr. Se questa cosa fosse vera, ci troveremmo davanti a un’evidente inversione logica. Il Pnrr, infatti, era ed è un intervento straordinario che, in un determinato contesto storico, si è ritenuto di dover attuare al di fuori dalle regole ordinarie e su milestone più ristrette e specifiche rispetto al piano dei finanziamenti europei. Adesso, invece, siamo nell’incredibile situazione in cui il quadro ordinario diventa un pezzo del piano straordinario. Non mi meraviglia che la Commissione competente dell’Unione europea non fosse entusiasta di questa scelta, che comporta il suo scavalcamento a causa della mutata competenza nel coordinamento dei fondi». Lo ha detto il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano che oggi ha partecipato, in collegamento, alla riunione della Cabina di regia per il Pnrr.

«Delle due l’una - aggiunge - o si tratta di un nuovo principio d’ordine, che comporta un cambio permanente della politica generale, e onestamente non capirei perché lo debba fare solo l’Italia e non anche gli altri Paesi; oppure si tratta di un trucco, un meccanismo per ovviare alla resistenza della Commissione competente e delle Regioni che stanno manifestando i loro timori per la lesione delle normali competenze in relazione ai finanziamenti europei». «In base alle voci circolate stamattina - conclude - oggi scopriamo che queste politiche, incredibilmente, dovrebbero essere riformate da un tavolo chiamato a dare suggerimenti per un atto legislativo sul presupposto che tali politiche vanno adesso logicamente subordinate al Pnrr, perché sono diventate una milestone del Pnrr. A me pare un pastrocchio logico e giuridico di importante spessore che inevitabilmente produrrà tutte le conseguenze evidenziate dal presidente De Luca. Anche noi siamo contrari a questo scenario per tutte le ragioni già fatte emergere. Parteciperemo a questo tavolo al fine di difendere l’autonomia delle Regioni e, soprattutto, la strategia generale di utilizzo dei fondi dell’Unione, che è essenzialmente regionale».

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