Regione

La Puglia si dice pronta a varare la legge anti-discriminazioni

Alessandra Colucci

La Proposta di Pd e M5S non ancora discussa in consiglio regionale. Appuntamento in autunno

BARI - Dalle parole piene di amore e di speranza di Papa Francesco a una proposta di legge regionale che doti la Puglia di uno strumento per «garantire il principio di pari opportunità e di parità di trattamento in riferimento all’orientamento sessuale, all’identità di genere e alle variazioni nelle caratteristiche di sesso». E se il Santo Padre ha rivolto a Giona, disabile e transessuale, un messaggio di accoglienza e uguaglianza, spiegando che «il Signore non ha schifo di nessuno di noi e delle nostre realtà, ci ama come siamo», il Consiglio regionale vuole rafforzare questi concetti con un’azione legislativa.

La proposta di legge ieri non è stata discussa in Consiglio regionale, probabilmente se ne riparlerà in autunno, ma Lucia Parchitelli (Pd), tra i proponenti, spiega che «dobbiamo essere orgogliosi per l’attenzione che stiamo mettendo su questo tema». «La nostra proposta di legge - aggiunge - guarda a un cambio culturale già in atto nelle nostre famiglie, nelle nostre città ma che va accompagnato e sostenuto. È un passo importante - conclude - per prevenire e contrastare le discriminazioni e le tante violenze determinate dall’orientamento sessuale, affermando l’impegno attivo della nostra Regione per far crescere la cultura della non discriminazione».

Anche un altro dei proponenti, il capogruppo del M5S Marco Galante è ottimista: «Abbiamo sottoscritto con convinzione la proposta di legge, «per garantire il principio di pari opportunità e di parità di trattamento in riferimento all’orientamento sessuale, all’identità di genere e alle variazioni nelle caratteristiche di sesso - puntualizza - e condivideremo ogni richiesta per anticipare la discussione nell’aula del Consiglio». I pentastellati ritengono «che il contrasto ad ogni forma di discriminazione e il rispetto e la valorizzazione della diversità debbano essere due pilastri della nostra società». «Nel corso delle audizioni che hanno accompagnato l’esame del testo in commissione - ricorda Galante - abbiamo ascoltato le testimonianze di coloro che ci hanno chiesto di agire per combattere l’ignoranza e i pregiudizi di cui troppo spesso sono ancora vittime i loro figli. Non possiamo tradire l’impegno preso in quel momento non solo con loro, ma con tutti i pugliesi. Fin dalla scorsa legislatura ci siamo battuti per portare la proposta in consiglio. Siamo aperti al dibattito, nel rispetto delle diverse sensibilità, ma non si può continuare a rimandare all’infinito. Dobbiamo lavorare per una società aperta, partendo dalle giovani generazioni». 

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