Taranto, la «Cavour» parla pugliese e si prepara per accogliere gli «F35» a decollo verticale
NEWS DALLA SEZIONE
Bari, si insedia monsignor Satriano: «Giovani e famiglia temi centrali»
Auteri incontentabile: «Dobbiamo migliorare»
i più visti della sezione
NEWS DALLE PROVINCE
DIFESA
Gaetano Campione
11 Gennaio 2019
Assolti. Ma intanto sono in congedo. E il danno, in termini di prestigio, carriera, immagine, è stato fatto. Il generale Pasquale Preziosa e l'ammiraglio Giuseppe De Giorgi, rispettivamente ex capo di Stato maggiore dell'Aeronautica e della Marina, escono a testa alta da due inchieste aperte dopo la diffusione di lettere anonime. Nel primo caso la Procura militare ha ritirato il ricorso contro l'assoluzione del generale Preziosa ("il fatto non sussiste" aveva deciso il Tribunale militare) accusato di aver intralciato la carriera di Carlo Magrassi, altro generale dell'Arma azzurra. La vicenda è costata a Preziosa la promozione a capo di Stato maggiore della Difesa, incarico ricoperto dal generale dell'Esercito Claudio Graziano, interrompendo la tradizionale alternanza nei ruoli tra le Forze armate. Decisione presa dall'allora ministro della Difesa, Roberta Pinotti, coinvolta in un polverone legato al presunto utilizzo, per spostamenti personali, di velivoli militari. La Pinotti si convinse che dietro le indiscrezioni pubblicate dai giornali c'era la longa manus di Preziosa e nei fatti "silurò" l'alto ufficiale. Che non si dimise dall'incarico di capo di Stato maggiore dell'Aeronautica, incarico al quale puntava il generale Magrassi. Magrassi a sua volta fu nominato consigliere militare di palazzo Chigi da Matteo Renzi e segretario generale della Difesa. Oggi ricopre il ruolo di consigliere per la politica industriale, per la cooperazione e la condivisione (in pensione) del ministro Elisabetta Trenta.
Per l'ammiraglio De Giorgi, invece, è intervenuta la sezione giurisdizionale della Corte dei Conti. L'accusa? Danno erariale per le modifiche, da lui commissionate a Fincantieri, richieste sulle fregate multimissione (Fremm). Secondo il giudice contabile gli interventi disposti dall’ex capo di Stato Maggiore della Marina furono connotati da una oggettiva utilità, tant’è che furono poi replicati anche sulle successive navi della stessa fornitura.
LE RUBRICHE
Lascia il tuo commento
Condividi le tue opinioni su