Il caso

«Chiariello corruppe il giudice De Benedictis per farsi bello con i clienti». La Cassazione: sceglieva lui chi far scarcerare

Massimiliano Scagliarini

Le motivazioni della sentenza che ha reso definitive le condanne a 7 anni per l'ex gip e a 6 anni per l'ex avvocato

BARI - L’ex gip Giuseppe De Benedictis non era «a libro paga» dell’ex avvocato Giancarlo Chiariello, ma veniva da lui retribuito di volta in volta a seguito dei favori giudiziari che gli venivano chiesti in virtù di un rapporto di amicizia consolidato: nel Tribunale di Bari tra giugno 2020 e aprile 2021 si sono dunque verificati quattro episodi di corruzione in atti giudiziari, e non un’unica (e generica) corruzione semplice che avrebbe comportato per entrambi una pena inferiore. È questa la ricostruzione in base a cui a marzo la Cassazione (Sesta sezione, presidente Di Stefano, relatore Amoroso) ha respinto i ricorsi presentati da De Benedictis, 63 anni, e Chiariello, 73 anni, rendendo definitive le rispettive condanne a sette e a sei anni...

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