la cerimonia
Potenza: il «pallio» a Carbonaro, arcivescovo metropolita
Cerimonia con il nunzio apostolico in Italia, monsignor Rajič
POTENZA - Davvero speciale il culmine delle celebrazioni per la Solennità di San Gerardo. In occasione del 30 ottobre, giorno in cui ricorre la morte, nel 1119, del vescovo e patrono della città di Potenza, il nunzio apostolico in Italia, l’arcivescovo monsignor Petar Rajič, ha presieduto la messa serale nella basilica cattedrale del capoluogo lucano, nel corso della quale ha imposto all’arcivescovo di Potenza-Muro Lucano-Marsico Nuovo, monsignor Davide Carbonaro, il pallio: paramento liturgico costituito da una striscia di stoffa di lana bianca con cinque croci e poi segnata da tre piccoli spilli, a rappresentare i chiodi della passione, che simboleggia da un lato il particolare legame col Papa e dall’altro la giurisdizione da parte del Metropolita sulle altre diocesi della stessa provincia ecclesiastiche che vengono per questo definite «suffraganee», in qualche modo cioè dipendenti.
In Basilicata esiste una sola provincia, il cui Metropolita è appunto il pastore a guida della Diocesi potentina. Monsignor Rajič ha posto con estrema delicatezza ed emozione questo «simbolo di un legame speciale» con il Santo Padre.
«Ricevuto in Basilica vaticana il 29 giugno scorso, giorno della festa dei santi Pietro e Paolo, insieme ad altri confratelli – ha detto monsignor Davide Carbonaro - mi viene imposto sulle spalle perché il simbolo è del buon pastore che porta la pecora, si mette al servizio di tutti. Un segno di comunione fra la chiesa di Roma e la chiesa metropolita con tutte le altre chiese. Non è un segno di potere, non è un segno di esclusione degli altri - ha precisato - ma anzi di piena comunione di tutti i vescovi, presbiteri e fedeli di questa regione di Basilicata, dove il metropolita esercita il servizio della carità e dell’amore di Cristo».
Alla cerimonia presenti sacerdoti, diaconi, religiosi, movimenti ed aggregazioni laicali, in particolare tanti fedeli, il gregge affidato all’arcivescovo nel suo ministero.
«Offrirsi come Cristo – ha detto monsignor Rajič - per essere per sempre legge di una vita piena, una esistenza che incoraggia a diventare dono per gli altri. Come Cristo si è offerto, preghiera rivolta a monsignor Carbonaro affinché venga accompagnato da altre api operaie».
In mattinata aveva preso parte all’inaugurazione del nuovo anno accademico 2024/2025 dell’Istituto Teologico di Basilicata, realtà che nella sede di Potenza accoglie seminaristi e religiosi che si preparano al sacerdozio ma anche studenti laici e religiosi esterni. Momento che ha dato avvio alle attività annuali anche dell’Istituto Superiore di Scienze Religiose Interdiocesano con sede a Matera.