L'inaugurazione
Nel centro storico di Potenza nasce «Largo Elisa Claps»
E l’area verde a lei destinata è il nuovo «Parco Fiore Bianco»
POTENZA - «Ricomincerò un pò alla volta ad attraversare questa strada»: lo ha detto oggi Filomena Iemma, la madre di Elisa Claps - la ragazza scomparsa a Potenza il 12 settembre del 1993 e il cui cadavere fu ritrovato dopo 17 anni, il 17 marzo 2010, nel sottotetto della chiesa della Santissima Trinità - per commentare l’intitolazione alla figlia, da parte dell’amministrazione comunale, del largo prospiciente l’ingresso della stessa chiesa, nel centro storico del capoluogo lucano.
«Sono molto serena - ha continuato -: è bello vedere la targa per Elisa che da oggi è finalmente libera da quel sottotetto. Per me i discorsi con la chiesa sono chiusi, in questi anni ho incontrato già tre vescovi e per me è un discorso rimosso definitivamente». La cerimonia su via Pretoria è stata preceduta dal cambio di nome di un parco pubblico, nel rione di Macchia Romana, precedentemente intitolato alla memoria di Elisa e che da oggi ha preso il nome di «Parco del Fiore Bianco», come il titolo della canzone della fiction Rai che ha ripercorso la tragica vicenda della giovane studentessa potentina.
«E' una giornata di luce - ha messo in evidenza il fratello di Elisa, Gildo - dal valore altamente simbolico e che la mia famiglia intende come una sorta di riconciliazione con quella parte della città che ha faticato molto ad avere consapevolezza di questa vicenda e a fare i conti con la sua storia, perché la storia di Elisa è stata per 30 anni anche la storia di Potenza. Mi auguro - ha concluso - che stavolta davvero, nel solco del cammino di riconciliazione che abbiamo intrapreso, ci sia effettivamente la volontà di chiudere questa vicenda anche da parte del nuovo vescovo», monsignor Davide Carbonaro che farà il suo ingresso in città sabato 18 maggio.
«Sono passati 12 anni dall’inaugurazione del Parco Elisa Claps – ha detto Gildo Claps - e simbolicamente riportiamo Elisa dalla periferia al centro, soprattutto Largo Elisa Claps di fianco a quella chiesa rappresenta davvero anche una sorta di riconciliazione della città intera. Sta avvenendo qualcosa di straordinario, merito al podcast di Pablo Trincia e la fiction, soprattutto nei confronti dei ragazzi. Sono felice per mia mamma, l’ho vista rinascere con luce nuova negli occhi. Anche il libro di Mariagrazia Zaccagnino, che ha estratto i diari di Elisa, credo sia stato fondamentale per ridarle il ricordo di sua figlia. La vicenda ha sempre corso in parallelo su due binari, ricerca della verità e giustizia e l’altro della memoria. Ho fondato Penelope nel 2002, Libera ci ha affiancato, sono tutte associazioni che fanno della memoria il loro centro. Senza conoscere il passato non si può guardare al futuro».
E nei prossimi mesi si completerà il sogno di realizzare un ambulatorio medico dedicato ad Elisa a Goma, nella Repubblica Democratica del Congo. «Abbiamo già raggiunto il budget per portare il cuore di Elisa, com’è il titolo del progetto, in Africa dove c’è una situazione terribile. Se le condizioni lo permetteranno, verrà inaugurato proprio il 12 settembre».