Emergenza idrica

Terminato il «bypass» dell'Acquedotto lucano, dopo un mese Senise riapre i rubinetti

Mariapaola Vergallito

Torna l’acqua potabile ma è una soluzione tampone in attesa della condotta sotterranea

SENISE - Da ieri mattina nell’abitato di Senise c’è di nuovo l’erogazione dell’acqua potabile. C’è grazie ad un bypass, che Acquedotto Lucano ha realizzato nel cantiere lungo il fiume Sinni, nell’area in cui lo scorso 18 gennaio era andata distrutta la condotta idrica a causa dell’ingrossamento del fiume dovuto all’ondata di mal tempo che aveva colpito l’intera zona.

La realizzazione del bypass, che è stato possibile in questi giorni e non prima perché le condizioni del fiume e quelle climatiche lo hanno consentito (come ha spiegato in modo chiaro il sindaco Giuseppe Castronuovo) non è la soluzione definitiva perché la realizzazione della condotta sotterranea è ancora in atto.

E mentre per stasera è previsto un Consiglio Comunale straordinario molto atteso, chiesto dal consigliere di minoranza Armando Roseti, dedicato all’emergenza idrica (a cui sono stati anche invitati i vertici di Acquedotto Lucano), almeno i cittadini senisesi non devono più attendere l’acqua a giorni alterni o approvvigionarsi alle autobotti, attive dal secondo giorno dopo l’avvio dell’emergenza. Martedì sera nella sala consiliare del Comune si è svolto un incontro, a tratti molto acceso, tra il Comitato cittadino nato in seguito all’emergenza e l’amministrazione comunale di Senise (presente in parte), al quale era stato anche invitato Acquedotto Lucano. A margine di quell’incontro, il sindaco aveva comunicato informalmente la possibilità, a cominciare da mercoledì mattina, che l’erogazione idrica potesse essere effettuata non più a giorni alterni ma in maniera continuativa. Potrebbe essere necessaria una sospensione ma solo nelle ore notturne. Ma le lungaggini, l’incostanza comunicativa da parte degli organi ufficiali e la mancata richiesta dello stato di emergenza avevano poratto nuovamente alla luce l’indignazione dei cittadini.

E anche quando si concluderanno i lavori di realizzazione della condotta principale partirà la fase due di questa vicenda: il tavolo interistituzionale per ottenere ciò che il Comune di Senise aveva chiesto in un primo documento presentato alla Regione Basilicata. Perché affinché il sacrificio della comunità senisese in queste settimane non risulti vano ma serva a migliorare la programmazione futura, lo stesso sindaco Castronuovo aveva annunciato le richieste da fare ad Acquedotto Lucano e Regione: il completamento della rete cittadina , la realizzazione di una seconda condotta adduttrice, l’indagine per capire le responsabilità delle cause che hanno determinato il crollo della condotta, e la delocalizzazione del depuratore consortile in una zona già individuata da acquedotto lucano che scongiuri altre eventuali problematiche.

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