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Cristiana Lopomo
05 Dicembre 2019
POTENZA - Sospeso tra la creazione di universi digitali, tra realtà virtuale e realtà aumentata, e l’irrinunciabile euforia che sa concedere la vita notturna da Dj Resident nei locali più cool tra Milano e Londra. È tra i pionieri a livello globale che, con un gran balzo in avanti, hanno valicato la nuova frontiera dell’innovazione tecnologica e si attestano, con autorevolezza, a guidare i processi in costante e rapida evoluzione delle aziende leader del settore della produzione e distribuzione di contenuti audiovisivi, potendo, tra l’altro, già intravedere chiaramente l’orizzonte che spalancherà a breve la stereoscopia immersiva del 3D.
Al centro della straordinaria rivoluzione digitale che muove a passi veloci, pulsa e gravita dalla capitale del Regno Unito, c’è un potentino doc, classe ‘76, ex studente del Liceo scientifico «Galilei»: Nicola – o meglio Nick - Rosa vive da 11 anni a Londra e da qui oggi proietta il suo orizzonte, a cavallo tra media digitali e musica. Molto più che un talento «bifronte», eppure non si definisce «Né un genio, né un cervellone. Solo un ragazzo molto fortunato che è sempre riuscito a lavorare facendo ciò che più lo appassiona».
Figlio di ingegnere, cresciuto con l’irrefrenabile passione per i videogiochi, già a 15 anni s’intendeva di linguaggi di programmazione: filo rosso che dal mondo dei games lo ha condotto in ascesa, lungo un percorso puntellato di esperienze di un certo calibro, soddisfazione dopo soddisfazione, da Roma a Milano e di qui a Londra. Da Atari a Yahoo! da Spotify a IBM fino ad Accenture UK (dove ricopre la carica di «Global Head of Immersive Learning & Extended Reality Practice Lead Europe») fino alla recente nomina a Chairman dell’Immersive Council di Bima (British Interactive Media Association), l’associazione non-profit delle agenzie digitali del Regno Unito. L’incontro «rivelatore» della vita è stato con Dj Ringo a Milano, con cui ha lavorato fianco a fianco prima a Radio 101 come speaker radiofonico, poi dietro la consolle dell’Hollywood Club dove è stato Dj Resident per due anni, fino a Virgin Radio (ultima esperienza italiana) dove si è occupato della strategia digitale del gruppo e, anche e soprattutto, della creazione della prima applicazione mobile radiofonica lanciata in Italia, seguita da quelle realizzate anche per Radio 105 e Radio Montecarlo facenti parte dello stesso gruppo. Creazione e implementazione di applicazioni mobile, servizi premium, esperienze immersive, intelligenza artificiale, blockchain: un ambito d’innovazione sconfinato e poliedrico, per singoli utenti o per aziende. «Ad esempio – racconta Nick - mi sono occupato della creazione di ambienti e personaggi virtuali in grado di interagire nell’ambito di un vero e proprio musical in VR, come il progetto “All Kinds Of Limbo” creato per il National Theatre.
Di applicazioni digitali capaci di delineare percorsi utili a fini educativi importanti, come l’applicazione BecaXR creata per Save The Children per i bambini del Vietnam o l’applicazione che simula le interviste che gli assistenti sociali fanno per indagare genitori sospettati di abusi sui propri figli per AVEnueS, un progetto dello Stato della California. E poi c’è tutta la parte del mio lavoro relativa alla “Digital Transformation Strategy” e “Service Design”, per aiutare le multinazionali a creare un percorso di innovazione digitale ed ecosistemi di servizi per scongiurare il rischio di diventare obsolete, come è già successo ad aziende di grande successo come Blockbuster o Kodak che sono state “disrupted” da nuove tecnologie come lo streaming e la fotografia digitale». Certo che «nel mondo di oggi chiunque può avere accesso a qualunque informazione, la vera differenza per eccellere nel mondo lavorativo sta in quanta passione si ha nel fare il proprio lavoro, perché è la passione che ti fa correre più veloce e più facilmente, ti da un vantaggio ed è contagiosa per chiunque ti stia attorno» non nega l’eventualità di far ritorno a casa: «Se dovesse esserci bisogno della mia professionalità e arrivasse l’offerta giusta ovviamente ci sono». Eppure riconosce il problema dell’Italia: «C’è un forte bisogno di insegnare, di diffondere la cultura dell’innovazione tecnologica, di farne capire il valore alla classe dirigente, ma il problema è che c’è troppa burocrazia e poca meritocrazia, quindi si fa fatica a cambiare le cose e a fare la differenza».
In calendario una serie di impegni: il 12 dicembre sarà tra gli speaker alla Vrx Conference a San Francisco; a febbraio a Barcellona per il Mobile World Congress; a marzo all’Sxsw ad Austin, Texas. E senza mai poter tralasciare l’altra sua grande passione, la musica, il 7 dicembre Nick sarà dietro la consolle dei Magazzini Generali di Milano per il consueto appuntamento del Depeche Mode Party, evento che organizza ormai da più di 15 anni e torna puntuale ogni sei mesi.
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