Sacerdote lucano «spretato» da Papa Francesco: molestie sessuali ai militari
NEWS DALLA SEZIONE
i più visti della sezione
NEWS DALLE PROVINCE
I nodi della regione
Antonella Inciso
02 Agosto 2019
In debito con i suoi dipendenti. In debito per pochi spiccioli che dovevano essere erogati. Protagonisti sono l’ente Regione ed i suoi lavoratori che si trovano nelle parti di debitore (l’ente) e di creditori (i lavoratori). La storia è quella di 14 addetti delle ex Comunità Montante della Basilicata che, da alcuni anni, quando gli enti furono soppressi, vennero trasferiti nei ruoli del personale regionale. Un passaggio dovuto che, nei fatti, li ha trasformati in dipendenti regionali, tanto che proprio in questo ruolo avevano maturato alcune somme legate al salario accessorio. Somme di poche migliaia di euro che, però, la Regione non gli ha riconosciuto. Per questo, per ottenere i circa 44mila euro, che la Regione gli doveva i 14 addetti coinvolti si sono rivolti alla Magistratura, avviando i decreti ingiuntivi per ottenere il pagamento. Decreti ingiuntivi nei confronti della Regione che ora sono diventati esecutivi. Eppure nonostante i 44mila euro attesi dal personale regionale coinvolto siano briciole rispetto al bilancio regionale (che supera il miliardo e mezzo di euro l’anno), nonostante i decreti ingiuntivi siano esecutivi la Regione non ha ancora pagato. Con il riflesso di far aumentare le spese legali per il contenzioso e soprattutto provocare la dura reazione dei sindacati che non solo chiedono il pagamento di quelle somme dovute in alcuni casi dal 2014, in altre del 2015, ma puntano il dito contro gli aumenti dello staff del governatore Bardi.
«Non è tollerabile che si spendano tutte queste risorse per lo staff del presidente e poi non si trovano poche migliaia di euro per pagare i lavoratori della Regione Basilicata a cui il proprio legale, ha eseguito ben 7 decreti ingiuntivi e altri sono ancora in corso - spiega il segretario della Uil funzione pubblica, Giuseppe Verrastro - Al danno, però si aggiunge la beffa, in quanto nonostante questi decreti fossero muniti di formula esecutiva e fossero scaduti i termini per la opposizione di merito, la Regione ad oggi non ha provveduto al pagamento degli emolumenti, il che comporterà un ulteriore aggravio di spese legali che graveranno sulle spalle dell’amministrazione e quindi sui cittadini lucani. Per questo come sindacato stiamo valutando anche di trasmettere gli atti alla Corte dei Conti». «Si volti finalmente pagina nell’Amministrazione Regionale - conclude Verrastro - e vengano riconosciute le spettanze ai lavoratori, ma soprattutto venga riattivata la macchina amministrativa che oramai da diversi mesi è completamente ferma».
LE RUBRICHE
Lascia il tuo commento
Condividi le tue opinioni su