Italia-Montenegro, storie di re e contrabbando

ROMA - La partita di domani tra Italia e Montenegro sarà la prima a livello di nazionali maggiori tra gli azzurri e i calciatori del giovane Stato balcanico, nato solo nel 2006. Ma la storia di Italia e Montenegro ha avuto diversi punti di contatto, sportivi e non sportivi.

REPUBBLICA DI VENEZIA - Le città costiere del Montenegro hanno fatto parte per circa 400 anni delle Repubblica di Venezia, fino al 1797, quando il Gonfalone della Serenissima fu sepolto sotto l'altare del duomo di Perasto. Napoleone, che aveva occupato il Montenegro, lo cedette all'Austria.

TOPONOMASTICA - Gli storici incroci tra Italia e Montenegro sono testimoniati anche dai nomi di alcune città. All'italiana Bari, corrisponde la montenegrina Bar (Antivari). Alla montenegrina Cattaro corrisponde, in Puglia, Noicattaro.

LA REGINA ELENA - Nel 1896 il principe di Napoli Vittorio Emanuele, figlio del re d'Italia Umberto I e futuro re, sposa Elena Petrovic Niegos, figlia di Nicola, principe di Montenegro. Prima del matrimonio Elena, di religione ortodossa, era diventata cattolica nella chiesa di S. Nicola a Bari. Otto secoli prima (1081) Giaquinta, figlia del principe di Bari, aveva attraversato l'Adriatico per sposare l'erede del montenegrino re di Schiavonia, Bulgaria e Rascia, divenendo poi regina.

TABACCO E CONTRABBANDO - Nel 1903 è istituito in Montenegro il Monopolio dei tabacchi, gestito da una società italiana, diventata poi montenegrina. Questo fatto provocò un diffuso malcontento popolare e dette origine al contrabbando, fenomeno che non si è mai arrestato del tutto e che ha avuto una punta notevole soprattutto a cavallo del cambio di millennio. La vicenda del contrabbando ha portato anche all'iscrizione nel registro degli indagati della Procura distrettuale antimafia di Bari dell'allora presidente del Montenegro Milo Djukanovic.

SAVICEVIC - Il calciatore montenegrino più famoso, Dejan Savicevic, ha giocato in Italia ed è stato per anni una delle bandiere del Milan, con cui ha vinto tre scudetti, una Champions League e una supercoppa europea. Dopo di lui sono venuti in Italia Predrag Mijatovic (tre anni nella Fiorentina), Mirko Vucinic (Lecce e Roma), Stevan Jovetic (Fiorentina) e Ivan Fatic (Chievo, Inter e Vicenza).
UNDER 19 - Se per le due nazionali maggiori è la prima volta (fino a due anni fa i montenegrini giocavano nella nazionale della Serbia-Montenegro), l'incontro di domani ha un precedente a livello di Under 19, che si sono incontrate il 10 novembre 2007 a Castelfidardo per la qualificazione agli europei. In quell'occasione l'Italia ha vinto per 3-1. Autore del gol montenegrino, il fiorentino Jovetic.

I RIGORI - Due volte, nella sua breve storia sportiva, il Montenegro ha battuto l'Italia, sempre ai rigori, ma in sport diversi dal calcio. A dicembre 2007 il Montenegro ha vinto il torneo delle otto nazioni di pallamano sconfiggendo in finale l'Italia per 33-30 dopo i rigori (29-29 il risultato prima dei rigori). A giugno 2008, nella World league di pallanuoto, il Montenegro ha battuto l'Italia ai rigori per 16-15 (il risultato finale era stato 11-11).
Privacy Policy Cookie Policy