Peacelink: no a legge Regione su emissioni odorigene
TARANTO – “Apprendiamo dall’Arpa Puglia che vogliono eliminare l’unico riferimento normativo per reprimere i fenomeni emissivi intollerabili che generano disagio, paura e proteste a Taranto. Se una comunità viene avvolta da una puzza soffocante, nel caso passasse la manovra della maggioranza dei consiglieri regionali della Commissione Ambiente, i cittadini dovranno solo turarsi il naso o andare al pronto soccorso”. Lo scrive in una nota il presidente di Peacelink Taranto Alessandro Marescotti.
“Proprio ora – aggiunge – che montavano le proteste a Taranto per i fortissimo odori provenienti probabilmente dalle attività della raffineria, è stato approvato dalla Commissione Ambiente del Consiglio Regionale un progetto di legge che prevede la sospensione degli artt. 1 e 1 bis della L.R. n.7/99. E' l’unica norma regionale che può portare sotto processo le industrie che ammorbano l’aria con le loro emissioni olfattive intollerabili”.
Tale progetto di legge regionale, conclude Marescotti, “ha suscitato l’indignazione persino dell’Arpa Puglia. I consiglieri regionali che hanno approvato il progetto di legge chiedano pubblicamente scusa alla città, si riuniscano di nuovo e annullino immediatamente con una nuova delibera quel progetto di legge inaccettabile”.
“Proprio ora – aggiunge – che montavano le proteste a Taranto per i fortissimo odori provenienti probabilmente dalle attività della raffineria, è stato approvato dalla Commissione Ambiente del Consiglio Regionale un progetto di legge che prevede la sospensione degli artt. 1 e 1 bis della L.R. n.7/99. E' l’unica norma regionale che può portare sotto processo le industrie che ammorbano l’aria con le loro emissioni olfattive intollerabili”.
Tale progetto di legge regionale, conclude Marescotti, “ha suscitato l’indignazione persino dell’Arpa Puglia. I consiglieri regionali che hanno approvato il progetto di legge chiedano pubblicamente scusa alla città, si riuniscano di nuovo e annullino immediatamente con una nuova delibera quel progetto di legge inaccettabile”.