
ROMA - Dopo che il capo dello Stato, Giorgio Napolitano, ha raggiunto via dei Fori Imperiali a bordo della Flaminia presidenziale e ha preso posto sul palco: la banda dell'Arma dei Carabinieri, come ogni anno, ha dato il via alla «Rivista militare» per la Festa della Repubblica.
Lungo il percorso sfileranno 6.748 militari (250 in meno rispetto all'anno scorso, quando la parata venne drasticamente ridotta di 1.700 soldati) e 448 civili. E poi: 97 moto, 130 jeep, 40 mezzi speciali e 204 quadruped vale a dire cani e cavalli.
Quella di quest'anno è una parata più snella rispetto al passato, più tecnologica che storica, con il soldato futuro ma senza carri armati e aeroplani, a parte le nove Frecce Tricolori.
Dopo la banda dell'Arma, i primi a sfilare saranno i reparti maggiormente impegnati nella missioni di pace, a cominciare dai militari della Brigata Sassari (accompagnati dal loro inno Dimonios) e proseguendo con i veterani di Iraq e Afghanistan, Balcani e Libano: dai carabinieri del Tuscania ai parà della Folgore, ma anche gli uomini e le donne della Cri.
Presenti in questo blocco pure reparti romeni, spagnoli, francesi, tedeschi e statunitensi, compresi i soldati della Setaf di stanza a Vicenza, l'allargamento della cui base è da mesi al centro di contestazioni.
E poi sarà la volta dei quattro settori in cui sfileranno gli istituti di formazione e i reparti operativi di ciascuna Forza Armata: Esercito, Marina, Aeronautica e Carabinieri - seguiti dai corpi armati e non dello Stato, con il VI ed il VII (e ultimo) settore dedicati a Guardia di Finanza, Polizia di Stato, Polizia Penitenziaria, Corpo Forestale, Vigili del Fuoco, Protezione Civile e Polizia Municipale.
Tutti quanti faranno grande sfoggio di mezzi speciali e tecnologia: in particolare, per la prima volta farà la sua apparizione davanti al grande pubblico, anche quello televisivo, il cosiddetto Soldato Futuro, il combattente hi-tech del terzo millennio. Una specie di Robocop, dell'Esercito Italiano, attualmente in fase sperimentale.
A chiudere la parata, come sempre, saranno i reparti a cavallo, anch'essi vittime dell'austerity che ha colpito il mondo militare. Rispetto al 2005 si sono quasi dimezzati.
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