ROMA - L'economia italiana è innegabilmente in ripresa, ma rispetto all'Europa, il ritmo di crescita dell'Italia è più lento ed incerto. Tanto che il ritardo accumulato nei confronti degli altri paesi del continente, in termini di espansione del pil, di occupazione, di produttività, non si è attenuato nell'ultimo anno nonostante il buon andamento dell'economia.
E' questo il quadro economico che emerge dall'ultimo rapporto annuale dell'Istat che fotografa la situazione al 2006, anno in cui il pil italiano ha registrato un aumento dell'1,9%.
La crescita, spiega l'Istituto di statistica, è il vero «fatto nuovo» dello scorso anno rispetto alla stagnazione dell'ultimo quadriennio che con un ritmo medio annuo del +0,4% ha segnato la performance peggiore dal dopoguerra e anche all'interno dell'Unione monetaria. L'economia è ripartita in tutta Europa e l'Italia ha ingranato la marcia al suo seguito, soprattutto nel settore industriale (+2,5% la performance 2006 dell'industria in senso stretto contro il -1,8% del 2005). Tuttavia la ripresa è «più tarda» rispetto a quella europea, anche perchè i mutamenti del sistema produttivo avvengono «per linee interne», migliorando cioè quello che le imprese sanno già fare, piuttosto che spostando la produzione in settori più remunerativi.
La tendenza è evidente anche nel mercato del lavoro: in 10 anni l'evoluzione è stata «forte», sottolinea ancora l'Istat, ma i risultati sono ancora distanti dall'Europa. Il tasso di disoccupazione è comunque sceso nel 2006 al 6,8%, dal 7,7% del 2005.
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