Fonti rinnovabili: che cosa prevede il conto energia
BARI - Per promuovere l'utilizzazione di fonti rinnovabili per la creazione di energia, il 19 settembre 2005 è entrata in vigore anche in Italia la possibilità di usufruire di incentivi per la costruzione di impianti fotovoltaici (pannelli solari che producono elettricità), che verranno erogati in conto energia, ovvero rivendendo l'energia elettrica prodotta in eccesso direttamente al gestore Grtn ad una tariffa incentivante.
L'energia prodotta dall'impianto fotovoltaico viene convertita dall'inverter e immessa nella rete locale a bassa tensione. Il primo contatore conteggia tutta l'energia prodotta dall'impianto, e riconosce al produttore, per venti anni, a seconda della classe di appartenenza definita in base alla potenza, delle tariffe incentivanti che variano al variare della tipologia di impianto e della potenza. L'energia prodotta viene ceduta al gestore locale e conteggiata dal secondo contatore che rileva i KWh immessi alla rete. Il terzo contatore, ossia quello che si ha normalmente in casa conteggia il consumo energetico per i propri fabbisogni quando non vi è produzione di energia elettrica dall'impianto.
Le tariffe specificate nel decreto possono essere ulteriormente maggiorate (fino ad un massimo del 30%) qualora l'impianto sia abbinato ad interventi di efficientamento energetico. In particolare ad ogni riduzione del 10% del fabbisogno energetico di ogni unità abitativa (ottenuto attraverso interventi tesi alla riduzione delle perdite energetiche) farà seguito un aumento di pari entità della tariffa incentivante.
L'energia prodotta dall'impianto fotovoltaico viene convertita dall'inverter e immessa nella rete locale a bassa tensione. Il primo contatore conteggia tutta l'energia prodotta dall'impianto, e riconosce al produttore, per venti anni, a seconda della classe di appartenenza definita in base alla potenza, delle tariffe incentivanti che variano al variare della tipologia di impianto e della potenza. L'energia prodotta viene ceduta al gestore locale e conteggiata dal secondo contatore che rileva i KWh immessi alla rete. Il terzo contatore, ossia quello che si ha normalmente in casa conteggia il consumo energetico per i propri fabbisogni quando non vi è produzione di energia elettrica dall'impianto.
Le tariffe specificate nel decreto possono essere ulteriormente maggiorate (fino ad un massimo del 30%) qualora l'impianto sia abbinato ad interventi di efficientamento energetico. In particolare ad ogni riduzione del 10% del fabbisogno energetico di ogni unità abitativa (ottenuto attraverso interventi tesi alla riduzione delle perdite energetiche) farà seguito un aumento di pari entità della tariffa incentivante.