ROMA - Il Cern, il laboratorio europeo per la fisica delle alte energie, a cui l'Italia partecipa con un finanziamento diretto e il contributo scientifico dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, ha annunciato di aver raggiunto in un test della nuova macchina acceleratrice di particelle la temperatura record di meno 271 gradi centigradi (1,9 Kelvin). La temperatura è paragonabile a quella che si raggiunge nello spazio profondo, quello più buio e freddo.
Il record è stato raggiunto in un test di LHC (Large Hadron Collider) il nuovo acceleratore di particelle che entrerà in funzione tra la fine di quest'anno e i primi mesi dell'anno prossimo. È la macchina più grande, potente e precisa mai costruita dall'umanità, con i suoi 27 chilometri di circonferenza, una potenza superiore a 200.000 volte il campo magnetico terrestre e la capacità di osservare con dettagli impensabili fino a pochi anni fa la vita effimera di particelle nate dalla trasformazione in materia dell'energia contenuta in fasci di protoni accelerati che si scontrano frontalmente.
La temperatura di 271 gradi sotto lo zero viene raggiunta dall'elio che circonda i magneti e permette loro di divenire e rimanere superconduttori. Cioè capaci di far girare al loro interno la corrente elettrica senza dispersione o resistenza.
«E' una grande impresa, per almeno due motivi», commenta Pasquale Fabbricatore, esperto dell'INFN di Genova per la superconduttività e la criogenia, lo scienziato che ha contribuito a progettare alcuni dei magneti più imponenti di LHC. «Il primo motivo - continua Fabbricatore - è che a quella temperatura l'elio diventa superfluido, cioè un liquido con strane caratteristiche tra cui quella di essere completamente privo di viscosità. Può muoversi senza sforzo in qualsiasi direzione e può andare anche in salita. Questa temperatura viene raggiunta togliendo pressione all'elio, in base allo stesso principio che fa bollire l'acqua ad una temperatura inferiore in montagna rispetto alla pianura dove la pressione è maggiore».
«Il secondo motivo - aggiunge Fabbricatore - è che per la prima volta una temperatura così bassa viene raggiunta in un sistema di dimensioni così grandi. Pensate che complessivamente, a causa del raffreddamento, i materiali sui 27 km della macchina, si contrarranno di 9,9 metri, quando tutto sarà completato. L'operazione di raffreddamento, indispensabile perchè LHC possa portare a termine la sua missione scientifica, implicherà l'utilizzo di 12 milioni di litri di azoto liquido e di 700.000 litri di elio».
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