BARI - Centoventi ultras del Bari, partiti per seguire la squadra in trasferta a Napoli, hanno vissuto oggi una giornata speciale: sono arrivati nella città campana, ma invece di essere scortati allo stadio San Paolo, sono stati portati dalla Polizia in un parcheggio nella zona del porto. A partita iniziata, sono stati condotti in una stazione ferroviaria e fatti ripartire per la Puglia.
«Siamo partiti in auto in mattinata - racconta Alberto, del direttivo Ultras 76 - dopo aver concordato con la questura e la Digos di Bari le modalità della trasferta, pur non avendo potuto acquistare i biglietti il giorno prima per problemi burocratici della rivendita». «Giunti a Salerno in auto per unirci ai tifosi granata - continua il racconto - abbiamo proseguito il viaggio in treno fino a Napoli. Nella stazione partenopea la situazione ha preso una piega inattesa. Ci hanno fatti salire sugli autobus che, invece di dirigersi allo stadio, si sono diretti in un parcheggio del porto. Ci hanno poi comunicato, a partita già cominciata da 15 minuti, che per motivi di ordine pubblico non potevamo accedere al settore ospiti». «Abbiamo veementemente protestato - insiste Alberto - ma evidentemente il decreto Amato, così formulato, non funziona e limita i diritti individuali. Siamo tifosi, non bestie».
Dopo aver parlato inutilmente con le forze dell'ordine, i baresi sono stati scortati fino alla stazione ferroviaria di Torre Annunziata e da lì sono ripartiti per la Puglia.
«Abbiamo sostenuto delle spese ingenti per questo viaggio - concludono gli ultras - dopo aver ricevuto assicurazioni dalle Forze dell'ordine. Poi a Napoli è successo qualcosa ed il programma è cambiato».
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