BERLINO - Le condizioni che hanno condotto al rilascio di Daniele Mastrogiacomo non sono condivise dal governo tedesco. Dopo che ieri un alto funzionario governativo aveva definito «un enorme errore» la scarcerazione di cinque dirigenti talebani, l'agenzia di stampa 'ddp' riferisce che il governo tedesco è «irritato» per questo scambio, ritenendo che incoraggerà i fondamentalisti a compiere nuovi rapimenti. La stessa agenzia scrive in un servizio da Kabul che il governo afgano si è spaccato sulla scarcerazione dei cinque fondamentalisti come contropartita per la liberazione di Mastrogiacomo. La decisione del presidente Hamid Karzai di cedere alle richieste del mullah Dadullah sarebbe stata «fortemente contestata». L'agenzia aggiunge che, secondo un esponente del governo afgano, sarebbe stato «assurdo rimettere di nuovo in libertà» i cinque talebani catturati in circostanze difficili. Con questa decisione il governo afghano si sarebbe reso «ridicolo», secondo la fonte. Nel corso della sua recente visita a Berlino, Karzai aveva chiesto al cancelliere Angela Merkel un atteggiamento di fermezza riguardo alla richiesta di ritiro del contingente tedesco in Afghanistan, formulata dai rapitori iracheni di due ostaggi tedeschi, madre sessantenne e figlio ventenne. Ancora prima della scadenza dell'ultimatum posto dai rapitori, il cancelliere aveva dichiarato che la Germania non si sarebbe piegata a questo ricatto. Alla luce delle concessioni fatte da Karzai per la liberazione di Mastrogiacomo, esperti della sicurezza americani e tedeschi hanno definito adesso «sorprendente e incoerente» la dichiarazione rilasciata in Germania da Karzai, che solo pochi giorni dopo è «finito in ginocchio» davanti alle richieste dei talebani per la liberazione del giornalista di «la Repubblica».
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