ROMA - "L'ho visto decapitare, è stato terribile". Così Daniele Mastrogiacomo ha ricostruito in un'intervista al Tg3, che andrà in onda integralmente a Primo piano questa sera alle 23.25, la tragica fine del suo autista Sayed, ucciso dai talebani che li tenevano prigionieri dal 5 marzo scorso. "Il loro comandante - ha raccontato l'inviato di 'Repubblicà rilasciato oggi - si è alzato e ha detto: 'In nome dell'Islam ti condanniamo a mortè. Tremavo, pensavo adesso tocca a me. Mi sono alzato in piedi e ho detto: 'Ma che fate?'. Mi hanno messo in ginocchio con le mani legate dietro, con la benda che non era messa bene sugli occhi, forse apposta. E così ho visto che prendevano questo povero cristo, lo soffocavano nella sabbia e gli tagliavano la testa". Mastrogiacomo ha anche riferito che la tragica scena è stata ripresa ma che il video non è stato diffuso.
Al Tg3 il giornalista ha anche rivelato i momenti del sequestro. "Ho visto le stelle", ha detto raccontando del calcio di kalashnikov che al momento del rapimento gli è stato inferto alla schiena. Quanto ai sequestratori, ha aggiunto, "erano giovani, molto religiosi e motivati. Sono dei pazzi, dei fanatici". Tra i rapitori, secondo quanto ha riferito Mastrogiacomo, c'era uno, di nome Tarik, un intellettuale, che si è mostrato più umano degli altri e gli metteva sui polsi dove aveva le catene del balsamo di tigre.
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