MANTOVA - Nemmeno l'acquisto di 28 metal detector, come ha fatto il Milan per San Siro, è riuscito a garantire la partita Mantova-Lecce di domani con il pubblico. Fino a che non saranno installati tutti i tornelli, lo stadio Martelli di Mantova resterà chiuso.
«È una grande delusione - commenta il presidente Fabrizio Lori -. Il Mantova, a parte questi tornelli che poi non contano granché, ha fatto tutto ciò che poteva. Fa rabbia constatare che si gioca con il pubblico in stadi meno sicuri del nostro e di altri, come sabato scorso a Milano dove i tornelli sono stati montati un'ora prima e non funzionano neanche».
Gli ultrà della Curva Te, con un comunicato, annunciano che domani saranno davanti allo stadio per incitare i propri beniamini: «Stiamo pagando l'ennesima ingiustizia - scrivono -. Non ci stiamo a questo nuovo sopruso e per questo invitiamo abbonati e non a venire ugualmente a sostenere la squadra assieme a noi fuori dalla Curva Te».
Intanto, i lavori per la sistemazione dei tornelli proseguono. L'obiettivo è averli completati per garantire l'apertura al pubblico per la prossima partita casalinga con la Triestina per la quale verrà chiesto lo spostamento da venerdì a sabato 3 marzo.
«Se vincessimo - afferma l'allenatore Mimmo Di Carlo accogliendo l'appello dei tifosi - a fine gara potremmo uscire dallo stadio e festeggiare insieme a loro». Il tecnico, però, si ferma qui: «Giocare a porte chiuse è una scelta che nessuno di noi condivide ma che dobbiamo accettare. In questi momenti ci vuole grande senso di responsabilità».
Sul fronte della formazione da opporre ai salentini, Di Carlo dovrà rinunciare a Cristante squalificato, sostituito da Di Cesare al centro della difesa, a Godeas e Sommesse infortunati. In avanti, spazio alla coppia Noselli-Bernacci con Graziani che ritorna a disposizione dopo l'infortunio.
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