CITTA' DEL VATICANO - «Nessuna legge fatta dagli uomini può sovvertire quella norma fatta dal Creatore senza che la società venga drammaticamente ferita in quello che è il suo fondamento basilare. Indebolire la famiglia si penalizza la società «. Lo ha detto il Papa ricevendo in udienza i partecipanti di un convegno dedicato al diritto naturale organizzato dall'Università del Laterano.
Prima di ogni legge umana vi è la legge naturale: «Vi sono norme che precedono qualsiasi legge umana» e che «non ammettono interventi in deroga da parte di nessuno» ha affermato Benedetto XVI, sottolineando che la legge naturale (che ha «applicazioni concrete» sul fronte della difesa della vita umana dal suo inizio alla sua fine naturale e del matrimonio) è «in definitiva il solo valido baluardo contro l'arbitrio del potere o l'inganno della manipolazione ideologica».
«La conoscenza della legge - ha proseguito il Papa - è scritta nell'essere stesso». «La legge scritta nella nostra natura è la vera garanzia offerta a ognuno per poter vivere libero e rispettato nella propria dignità «.
Papa Ratzinger ha poi levato la voce per difendere la famiglia minacciata da normative che introducono uguali diritti alle coppie di fatto eterosessuali e omosessuali. «Il Vaticano II al riguardo ha ribadito che l'istituto del matrimonio ha stabilità per ordinamento divino e perciò questo vincolo sacro in vista del bene dei coniugi, della prole e della società « non può essere sovvertito. «Non dipende dall'arbitrio dell'uomo». E «nessuna legge fatta da uomini può sovvertire la norma fatta dal Creatore senza che la società venga drammaticamente ferita in quella che è il suo fondamento basilare». Dimenticarlo, ha ammonito il pontefice, significa indebolire la famiglia e penalizzare i figli.
Card. Ruini: sui Dico una nota impegnativa per i cattolici Il presidente della Cei, Camillo Ruini, annuncia a proposito dei Dico «una parola meditata, una parola ufficiale, che sia impegnativa per coloro che accolgono il magistero della Chiesa e che possa essere chiarificatrice per tutti». Il cardinale non ha precisato i tempi di questa nota dei vescovi italiani. Lo ha detto a margine del convegno nazionale dell'Opera romana pellegrinaggi.
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