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14 Gennaio 2016
TARANTO - La Fim Cisl di Taranto ha presentato un esposto in procura dopo il nuovo incidente nello stabilimento Ilva di Taranto, avvenuto la notte scorsa nel reparto Colata Continua 1 dell’Acciaieria 1, «che - spiega il sindacato - solo per pura fortuna non ha determinato una tragedia mortale». Una reazione in paniera per cause in corso di accertamento ha procurato un’esplosione con la fuoriuscita di "consistenti getti di materiale incandescente, generando - aggiunge la Fim - incendio e solo per pura coincidenza non investendo il personale di reparto».
«Se il management operativo - osserva il segretario generale della Fim Cisl Valerio D’Alò - continuerà ad ignorare le indicazioni e gli interventi delle Rappresentanze dei lavoratori per la sicurezza (Rls) e non entrerà in un’ottica diversa, non ci saranno decreti che possano rimettere in piedi lo stabilimento». L’organizzazione ricorda che dopo l’incidente analogo del 18 novembre scorso, c'era stata «una richiesta di incontro urgente delle Rls, che avevano rimarcato come le postazioni in oggetto dovessero necessariamente essere munite di barriere o protezioni idonee, per difendere il personale operante da eventuali proiezioni di materiale incandescente. Nulla è stato fatto in tal senso».
A tutt'oggi, spiega il Responsabile di Area dei Lavoratori per la Sicurezza della Fim, Francesco Galeano, l’azienda «non avendo discriminato in maniera imprescindibile la causa tecnica sulla quale attribuire le fuoriuscite di acciaio liquido, ma solo mere supposizioni (in effetti a nulla sono servite le contromisure intraprese), le postazioni in oggetto pongono i lavoratori interessati ad inammissibili esposizioni di rischio». La Fim Cisl ha chiesto «un intervento urgente per eliminare il protrarsi delle pericolosità evidenziate, interponendo adeguate contromisure atte a salvaguardare la salute e la sicurezza degli operatori».
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