BARI - ''Abbiamo convocato le parti sociali, sindacati, enti locali, nello spirito di ascolto e di concertazione che per me non sono un rito ipocrita e fasullo, sono un passo decisivo soprattutto quando ci sono scelte così importanti da compiere": così il presidente della Regione Puglia Nichi Vendola ha spiegato in serata ai giornalisti la decisione della maggioranza di centrosinistra di far ricorso all'esercizio provvisorio per cercare soluzioni, diverse da quelle di un aumento delle tasse, per far fronte al "buco" di 160 milioni di euro esistente nel bilancio e provocato soprattutto dalla sanità.
Vendola, contrario all'esercizio provvisorio e favorevole alla scelta seppur dolorosa della leva fiscale, ha deciso di tener conto delle preoccupazioni emerse nella giornata di oggi sia da parte dei partiti della coalizione (Ds e Margherita) sia dalle parti sociali. "Ho fatto a tutti - ha detto Vendola - un discorso di verità e ho parlato della grave sofferenza di bilancio frutto della gestione passata e delle scelte fatte dalla giunta di centrodestra". "Ho trovato apprezzamento - ha proseguito - per le scelte fatte dalla mia giunta soprattutto per quanto riguarda la qualificazione della spesa sociale".
"Grande inquietudine e grande dissenso - ha continuato - sono però emersi rispetto alla possibilità di far ricorso alla leva fiscale per appianare un buco figlio di tanti buchi. E' stato pertanto deciso un supplemento di tempo per la verifica dei conti e per cercare strade meno dolorose per i pugliesi". "Ho pensato - ha concluso - di dare ascolto a queste voci perchè per me governare non significa comandare ma condividere le scelte difficili".
Il disegno di legge di esercizio provvisorio sarà portato in giunta nella riunione di venerdì prossimo e sarà quella la sede nella quale si deciderà la durata dell'esercizio provvisorio. Il 22 dicembre, invece, si riunirà il consiglio regionale per l'esame del disegno di legge. Con l'esercizio provvisorio la regione potrà compiere solo atti di ordinaria amministrazione; saranno consentite spese ordinarie per un dodicesimo di quello che si è speso l'anno prima.
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