ALESSANO (LECCE) - «Grazie, grazie»: sono state queste le prime parole pronunciate da Gabriele Torsello mentre entrava nella villa di famiglia, elargendo sorrisi alle centinaia di persone che lo attendevano in strada.
Gabriele, appena varcata la soglia del giardino, ha abbracciato il padre e poi via via i familiari, issando sulle spalle il piccolo Gabriele che lo atteso insieme agli altri per 23 giorni.
«Non ci sono parole per descrivere la felicità e il calore che ho e mi ha dato pensare alla famiglia, pensare agli amici che mi hanno permesso di passare questo periodo di inattività». Gabriele Torsello ha improvvisato nel giardino di casa una conferenza stampa-flash tenendo sulle spalle il piccolo Gabriele junior, attorniato da tutti i familiari.
«Vi ringrazio ancora - ha detto - adesso ho bisogno un attimo di passare dei giorni con la famiglia, di rilassarmi. Sicuramente ci sarà l'opportunità per farci una chiacchierata». A chi gli chiedeva come fossero stati i 23 giorni di prigionia, Gabriele ha risposto: «Bui, sono stati bui» mimando con un cenno della mano davanti agli occhi. Poi ha salutato tutti con un «grazie di cuore», replicato qualche minuto dopo affacciandosi per due volte a una finestra al primo piano della villa di famiglia salutando la gente in strada con un cenno della mano.
Il padre di Gabriele, Marcello, negli attimi concitati degli abbracci con il figlio ha confessato che «se rimanesse con me mi renderebbe felice in modo incredibile». Poi anche lui ha chiesto di poter stare un po' tranquillo e chi gli chiedeva quando ci sarà la festa del paese ha risposto: «Sarà Gabriele a deciderlo».
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