CAGLIARI - Si erano conosciuti al Festivalbar e si erano piaciuti subito. Lui, Andrea Parodi, 44 anni, la voce dei Tazenda. Lei, Valentina Casalegno, 24 anni, di Ascoli, bellissima e così appassionata che quell'uomo che sembrava un pellerossa scelse di portarselo all'altare il più presto possibile, un giorno di settembre del 1999. A Osidda, un piccolo villaggio sardo del Goceano.
Fu una grande festa in perfetto stile agropastorale, con malloreddus, porcetto, vino forte e un «ballu tundu» di proporzioni gigantesche. Tra gli ospiti spiccava il volto diabolico di Piero Pelù, dei Litfiba, preso d'assalto dalle fans, e quello del pubblicitario Gavino Sanna.
Andrea e Valentina si scambiarono le fedi davanti a don Sanna indossando un vellutino confezionato apposta dal sarto Paolo Modolo (lei un costume antico di Bono per la cerimonia e un completo di gonna e scialle in velluto per la festa). Tutto fra cori a tenore e canti tradizionali.
Il contorno era un intero paese mobilitato per l'occasione, un paese che ha adottato il musicista dopo una serie di manifestazioni di musica etnica e che ha fatto il possibile perchè la festa fosse davvero grande. Così il banchetto nuziale si trasformò presto in un evento popolare protratto fino all'alba. In chiesa Elena Ledda cantò l'Ave Maria mentre i tenores di Bitti e il coro di Castelsardo sottolineavano i momenti cruciali della cerimonia.
Fuori dalla chiesa, ad aspettare gli sposi, c'erano alcuni 'merdules' e 'boes', tipiche maschere barbaricine. Un giorno di vera festa, quindi. Gli sposi lasciarono Osidda con un camioncino carico dei tanti doni ricevuti, dai tappeti di Samugheo a una preziosa madia realizzata a Gavoi. Il regalo più bello? Per Andrea fu certamente il 'muttos d'amore', un canto tipico sardo, che Valentina, improvvisando, gli dedicò davanti all'alba che cominciava a illuminare il paese.
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