ROMA - «Per fortuna andavamo piano. Io ero a metà del secondo treno. All'improvviso ho sentito un gran botto e tutte le persone si sono ritrovate accartocciate l'una sull'altra. Immediatamente sono andate via tutte le luci del treno». Lo afferma un testimone che questa mattina era a bordo del secondo treno nella linea 'A' della metropolitana di Roma.
«Successivamente - continua il testimone - degli addetti hanno aperto le porte e ci hanno condotto lungo il tunnel verso il marciapiede della fermata 'Vittorio Emanuelè. Abbiamo camminato a fianco dei binari. Il tunnel era illuminato con luci al neon. Lungo il cammino ho visto i due vagoni accartocciati. Fortunatamente non c'erano fiamme, ma solo fumo».
«Molti gridavano attentato attentato» «Abbiamo visto del fumo, poi si è spenta la luce e molti hanno iniziato a gridare 'attentato attentatò». E' il drammatico racconto di Michele Gatti, 23 anni, che ha riportato una frattura alla rotula della gamba destra. Steso su una barella dell'ospedale San Giovanni ricostruisce l'incidente tra i due treni della metropolitana di Roma avvenuto questa mattina. «Stavo andando al lavoro e mi trovavo nella prima carrozza del convoglio che ha causato l'impatto. Non appena siamo usciti ci siamo resi conto che non si trattava di un attentato perchè non vedevamo delle fiamme.
Ho visto anche un ragazzo con le gambe incastrate nelle lamiere e il fusto completamente fuori che gridava 'aiuto aiuto'. Ma noi che potevamo fare? Avevamo paura che toccandolo potessimo causargli maggiori danni».
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