ANKARA - Il pilota dell'aereo turco dirottato ieri a Brindisi, Mursel Gokalp ha dichiarato stamane di «essere stato ingannato» dal dirottatore Hakan Ekinci che gli ha fatto credere che ci fossero altri complici e che egli avesse una bomba a mano, mentre con tutta probabilità era solo. La versione contrasta con quella del ministero della giustizia turco che afferma che i dirottatori erano due: assieme ad Ekinci avrebbe agito anche un certo Mehmet Ertash.
«Pronunciava continuamente i nomi di tre persone e guardava la porta della cabina. Cosi, mi ha fatto credere che ci fossero altri suoi complici sull'aereo. Mi ha fatto cambiare la rotta dell'aereo dicendo di avere una bomba nella borsa che portava con sè» - ha dichiarato il pilota in una conferenza stampa tenuta con il direttore generale della Turkish Airlines, Mete Kopit.
I pilota dell'aereo ha raccontato come il dirottatore sia entrato in cabina: «Si può aprire la porta della cabina di pilotaggio solo con una password. Ma il dirottatore è riuscito ad entrare in cabina mentre uno steward vi entrava. Ha mostrato di essere al corrente di tutti i dati di pilotaggio. Conosceva addirittura i codici da utilizzare da un aereo nei casi di emergenza. Ho cercato di calmarlo. Mi ha detto che voleva dare un messaggio al Papa ed insisteva per l'atterraggio dell'aereo in Italia, altrimenti minacciava di fare esplodere l'aereo» - ha continuato Gokalp.
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